Campionato italiano
Fair play, arbitri e regolamento liberamente interpretato
L'Inter ha problemi, il Napoli vola e la Juve all'italiana rimonta
Pubblicato il 18.10.2021 10:41
di Angelo Lungo
L'episodio decisivo della gara Lazio-Inter è stata la rete di Felipe Anderson e si riaccesa la polemica sul fair play. Putiferio in campo. Animi surriscaldati. Polemiche mediatiche. E come di consueto, ormai, immancabili social scatenati. Espulsioni e probabili squalifiche. Il caso riguarda i calciatori che restano a terra dopo uno scontro di gioco. Gli interisti accusano gli avversari di antisportività. I laziali, con mister Sarri in testa, rispondono che tutto si è svolto secondo il regolamento. Arbitro e Var hanno stabilito che tutto è accaduto rispettando la norma. Certo che il fair play nulla ha a che vedere con le simulazioni, con presunti infortuni che fanno perdere tempo. È un difetto atavico del calcio italiano: il gioco è troppo spezzettato proprio perché viene fermato a causa di contrasti veniali. I giocatori lo hanno capito e ne approfittano. Gli arbitri lo tollerano. A livello tecnico si ha un ritmo sincopato. E questo atteggiamento viene, regolarmente, pagato in Europa, dove la differenza del metro dell'arbitraggio è evidente. D'altra parte in quale altro campionato il direttore di gara è accerchiato puntualmente dopo ogni decisione?
Passando alle questioni di campo, la partita ha sancito le difficoltà dell'Inter. La rosa è rimasta competitiva, anche perché le concorrenti si sono rafforzate relativamente. I nerazzurri mancano di cinismo, sembrano leziosi. Forse dopo la feroce concentrazione voluta da Conte ora con Inzaghi vogliono semplicemente essere più rilassati. Le concorrenti corrono e gli indizi che qualcosa non funziona sono una prova. Certo che le incertezze societarie pesano. Le voci si rincorrono. Ci sono contratti da rinnovare. Il futuro rimane indecifrabile. Tutto ricade sulle spalle dell'allenatore. Conte tutto questo lo aveva capito e ha reagito alla sua maniera, ha ottenuto quello che voleva e ha deciso di andarsene. Il compito che spetta a Inzaghi è arduo, non deve gestire una semplice situazione di campo, deve riuscire ad andare oltre. È questa la vera sfida che lo attende.
Juve-Roma è stata una partita maschia, tanto agonismo, parecchi errori, poco gioco. I padroni di casa si sono difesi come una provinciale dopo il vantaggio, hanno eretto un muro. I giallorossi avrebbero meritato il pareggio. Hanno anche segnato, ma Orsato, come sempre, in preda al suo ego, non ha atteso la fine dell'azione e ha fischiato il rigore. Negli spogliatoi con la sua solita umiltà ha detto a Cristante: “Il vantaggio sul rigore non si dà mai. Adesso dai la colpa a me perché hai sbagliato il rigore?”. Una libera interpretazione del regolamento. Le discussioni sono aperte. Rimane un errore imperdonabile.