CALCIO: DOPO IL BRUTTO INFORTUNIO AL GINOCCHIO IL ROSSOBLÙ CERCA IL RILANCIO
Marzouk: "Non è ancora finita..."
Il marocchino del Chiasso spera che il 2021 possa essere finalmente il suo anno
Pubblicato il 13.01.2021 18:43
di Luca Sciarini
Parlando di Younes Marzouk, c’è ancora chi dice: “Avesse segnato in quelle occasioni avute a Lugano nel 2017, forse staremmo parlando di un’altra carriera”.
Era il Lugano di Pier Tami e Marzouk arrivava dal Chiasso via Juventus (per lui si parlava di un esborso di circa mezzo milione di franchi fatto dai bianconeri di Renzetti) con in dote 12 gol in 18 partite.
Tutto faceva presagire che il Lugano avesse fatto un grande colpo.
Si sbagliò a gestirlo? Forse. Quel Lugano in estate scarseggiava di punte e così Marzouk fu costretto a scendere subito in campo e subito da titolare.
Non andò bene e così a Natale fu trasferito in Svezia. Poi Malta e ancora Chiasso, fino al brutto infortunio di dicembre 2019: rottura dei legamenti crociati.
Dopo il covid e l’estate strana del calcio, Marzouk è tornato a disposizione di Baldo Raineri per la nuova stagione.
Un po’ appesantito, ovviamente lontano dalla forma migliore, è finito spesso in panchina anche in Challenge League.
Il 2021 però, almeno da quello che si è visto nell’amichevole contro il Lugano, potrebbe essere finalmente il suo anno.
Smaltito l’’infortunio e perso qualche chilo, Younes ha tanta voglia di riportare indietro le lancette dell’orologio.
“Sono contento di com’è andata finora la preparazione. Ci siamo allenati bene e anche il ritiro a Brescia è stato molto importante. Il ginocchio è andato bene e anche la forma sta tornando. Ho fatto qualche sacrificio e ho perso un paio di chili che mi fanno sentire molto meglio”.
Un ginocchio che dopo l’intervento non gli aveva dato troppo fastidio. I problemi erano altri.
“In effetti non ho mai avuto dolore ma ho faticato veramente tanto per ritrovare il ritmo partite e le giuste sensazioni. Credo sia normale dopo un intervento del genere”.
Importanti sono anche stati gli insegnamenti di Baldo Raineri.
“Mi ha fatto capire che bisogna correre tanto anche senza pallone e che bisogna aiutare di più la squadra”.
Il Chiasso per salvarsi ha bisogno anche di Younes. Dei suoi gol e della sua personalità.
“Sì, lo so. È giusto aspettarsi tanto da me, ma io penso soltanto al bene della squadra. Vogliamo assolutamente salvarci e non conta chi segna”.
Del suo ruolo si discute spesso.
“Spesso faccio la punta centrale ma non è proprio il mio ruolo naturale. Mi adatto volentieri per il bene della squadra ma credo che rendo di più quando posso giocare attorno a una punta centrale o addirittura tra le linee”.
Dice di aver ormai dimenticato l’esperienza di Lugano.
“Non ci penso più, appartiene al passato. Nella vita bisogna guardare avanti. È vero, ogni tanto qualcuno mi chiede ancora di quei gol che potevo fare quando vestivo la maglia del Lugano, ma io sorrido e guardo avanti. Ora sono al Chiasso e sono felice di essere qui. Sono ancora giovane e ho ancora tempo. Non è ancora finita…”.