Calcio
"Vi racconto com'è andata davvero la rissa"
Intervista esclusiva al capitano del Semine Jordan Morgantini
Pubblicato il 19.10.2021 11:35
di Carlo Scolozzi
Semine-Locarno continua a tenere banco, gli echi della famigerata rissa non si sono infatti ancora spenti. In tanti hanno parlato, sia dal versante locarnese che da quello federativo, mancava solo una voce all'appello: quella dei bellinzonesi. Oggi c'è anche quella, in quanto il capitano del Semine Jordan Morgantini ci ha rilasciato un'intervista esclusiva.
Morgantini, ricostruisca innanzitutto la dinamica della rissa.
"Dopo aver tirato una pallonata in faccia a un mio compagno, il signor Manfreda è stato espulso. È uscito e poi è tornato indietro, ha scagliato un parastinchi e con l'altro ha aggredito Ali, che l'ha placcato. Sono caduti a terra insieme e allora è successo che si sono avvicinati tre giocatori del Locarno, due dei quali hanno cominciato a sferrare dei calci. Io sono intervenuto nella mischia e solo dopo che Manfreda ha rifilato un pugno sulla nuca ancora ad Ali gli ho dato un calcio sulla coscia. L'artefice di tutto però è Manfreda stesso che, invece di fare del vittimismo sui media, dovrebbe assumersi le sue responsabilità".
Lei non pensava che il suo calcio a Manfreda le costasse due anni.
"A freddo ho capito che avevo sbagliato a reagire in quel modo, anche se ribadisco che l'ho fatto solo ed esclusivamente per difendere un mio compagno, non volevo mica provocare un ferimento. Per quanto ho fatto la mia squalifica mi pare quindi eccessiva. Il regolamento, per episodi simili, parla infatti di cinque giornate di sospensione. Mi sembrano esagerate tutte le squalifiche, anche quella di Manfreda".
Lei ha un sospetto.
"Temo che il video girato sul web abbia contribuito a ingigantire la vicenda. Dopo la rissa delle Semine c'è stata quella di Cadenazzo, alla quale sono seguite pene molto leggere".
Avete inoltrato ricorso, è fiducioso?
"No, anche se spero che mi venga abbassata la squalifica e portata dai sei ai quattro mesi".
Ha già immaginato come sarebbero due anni senza calcio?
"Una bella botta. Mi toglierebbero il 60% della mia vita. Non so come potrei prendere una stangata simile. Una settimana dopo i fatti ho dovuto ricorrere a dei sonniferi per dormire, stavo malissimo, tanto che non ce la facevo a svolgere la mia professione di canalista".
Lei è tutt'altro che un violento, giusto?
"Beh, sono un ragazzo di colore che ha ricevuto tanti insulti razzisti e nonostante questo non ho mai alzato le mani e ho sempre cercato i chiarimenti col dialogo. Non ho mai ricevuto una denuncia e non voglio sembrare quello che non sono".