TRIBUNA PRESIDENZIALE
Lugano remissivo, squalifiche troppo pesanti
La squadra di Croci-Torti ha avuto poco coraggio: nei Minori, cinque anni sono esagerati
Pubblicato il 19.10.2021 09:42
di Angelo Renzetti
Perdere a Zurigo non è un dramma, certo, ma questa volta non mi è piaciuto l’atteggiamento remissivo della squadra. Se si vuole fare il salto di qualità, che questa squadra ha nelle sue corde, bisogna osare di più, proporre un tipo di calcio diverso.
Mi aspettavo un Lugano più coraggioso, che utilizzasse tutte le armi a sua disposizione. La mossa di Lavanchy all’ala e di Abubakar troppo emarginato dall’altra parte sono risultate penalizzanti.
Giusto marcare avversari come Marchesano o Ceesay, che alla fine hanno comunque confezionato il gol, ma la squadra è sembrata sempre sotto pressione ed è normale che prima o poi si possa commettere un errore che ti costa la partita.
Capisco anche lo sfogo di Ziegler: ci sono giocatori, come Luis Phelipe, che non sono ancora pronti, che rischiano di fare dei danni se inseriti in determinate posizioni.
Personalmente sarei andato a Zurigo a giocare con un 4-3-3: ai lati di Celar, bravo ma non velocissimo, avrei puntato su due ali veloci che sanno offendere e puntare l’uomo come Amoura e Lungoyi.
Non sono così negativo per la partita di Basilea: bisogna imparare dagli errori commessi, ma i renani non mi fanno impazzire. Sono forti ma non imbattibili.
Per quanto riguarda invece gli episodi arbitrali, è ovvio che quando c’è di mezzo il VAR diventa ancora tutto più grave. Difficile capire la valutazione dell’arbitro Piccolo nella partita di San Gallo, mentre il tocco del difensore del Lucerna a Berna forse non era così facile da vedere.
È ovvio che si può migliorare ancora ma in questi anni sono già stati fatti passi avanti e sono certo che si perfezionerà ancora il sistema. Non possiamo però pretendere di arrivare alla perfezione.
Vorrei dire ancora qualcosa sulle squalifiche inflitte nel calcio regionale per la partita Semine-Locarno: mi sembrano esagerate. Punire un giocatore con cinque anni di squalifica è come condannarlo al carcere. Privare un ragazzo del calcio per così tanto tempo è davvero troppo penalizzante. Avrei puntato per squalifiche più umane, utilizzando delle diffide o delle multe. Questi episodi purtroppo ci sono sempre stati e quando c’è di mezzo un arbitro allora il fatto diventa più grave. Stavolta non è stato così. Togliere punti alle squadre può inoltre falsare il campionato. Ha ragione l’allenatore del Locarno Frigomosca: sembra che siano diventati dei killer e invece non è così.