CALCIO
Il regolamento del calcio è sempre più complicato?
A colloquio con Luca Gut che chiarisce gli ultimi episodi successi in Svizzera e Italia
Pubblicato il 20.10.2021 09:19
di L.S.
Arbitrare non è facile, comprendere le regole, che sono sempre in evoluzione, nemmeno.
Con Luca Gut, responsabile degli arbitri di Prima Lega e membro della Commissione arbitri della Federazione Svizzera di Calcio (ASF), siamo tornati su alcuni episodi capitati negli ultimi giorni in Svizzera e in Italia, per capire meglio quelle regole che sono di difficile interpretazione per chi non è del mestiere. 
Partiamo da Young Boys-Lucerna e il gol annullato ai bernesi per un tocco di un avversario che ha rimesso in gioco l’attaccante giallonero.
“Sul campo questo tocco non è facile da vedere, né per l’arbitro né per l’assistente. Ovviamente la rete sarebbe stata da convalidare in quanto il giocatore del Lucerna tocca il pallone con l’intenzione di fare una giocata e perciò la posizione del giocatore dello Young Boys non è di fuorigioco. È irrilevante la direzione in cui va il pallone, l’importante è la volontà di giocare il pallone del difensore”.
Com’è possibile però che il VAR non l’abbia visto?
“L’unica spiegazione è che si siano concentrati su un possibile fallo da rigore o sull’eventuale fuorigioco. Ovviamente si tratta di un errore difficile da spiegare”.
In San Gallo-Servette invece i padroni di casa segnano in zona Cesarini il gol del 2-1, ma l’azione sembra viziata da un fallo. Il VAR richiama l’arbitro (il ticinese Luca Piccolo) che dopo aver rivisto al monitor l’azione convalida comunque la rete. Cosa ne pensa?
“Diciamo che dalla prospettiva dell’arbitro in campo il fallo sembrava meno evidente. Credo che l’arbitro abbia in un primo tempo ritenuto che il giocatore del Servette sia entrato in maniera troppo molle nel contrasto. Poi è stato richiamato dal VAR ma non ha cambiato idea. Secondo noi il fallo c’era ma ovviamente l’errore è meno evidente e grave rispetto a ciò che è capitato a Berna. Questo è anche un esempio in cui l’intervento del VAR, in una dinamica forse non evidentissima, può creare qualche problema in più”.
In Italia in Lazio-Inter si è assistito a una piccola bagarre per l’annoso problema del pallone che a volte viene gettato fuori e altre volte invece no, quando c’è un giocatore a terra.
“Non mi esprimo sull’episodio specifico in quanto non è di mia competenza ma ricordo semplicemente la regola: è l’arbitro che deve valutare la gravità dell’infortunio. Ovviamente se c’è uno scontro con la testa si deve interrompere subito la partita. Un giocatore che sta a terra non è però sempre sinonimo di infortunio grave e l’arbitro può decidere di far proseguire il gioco. L’introduzione di questa regola è stata pensata proprio per evitare malintesi tra giocatori”.
In Juve-Roma invece ci sono due situazioni interessanti. La prima domanda riguarda la norma del vantaggio quando c’è un calcio di rigore. Quando accordarlo?
“Il rigore è già di per sé la massima punizione e dunque l’arbitro nel dubbio di un vantaggio che non si possa concretizzare, lo fischia sempre. Esiste poi una regola non scritta nel mondo arbitrale che è quella del “fischio ritardato”. Quando si è in prossimità della porta teoricamente si può attendere un paio di secondi prima di fischiare il rigore. Col senno di poi è sempre facile valutare queste situazioni che invece sul campo richiedono prontezza e decisione”.
Sulla stessa azione la Roma segna, ma come detto il gol viene annullato poiché è stato fischiato prima il rigore. Nella dinamica del fallo da rigore, un giocatore della Roma cadendo tocca il pallone con una mano, che arriva al compagno e segna. Sarebbe stato da convalidare o annullare il gol nel caso non avesse fischiato prima il rigore?
“La regola è leggermente cambiata questa stagione. Fosse successo l’anno scorso che un giocatore qualsiasi toccava la palla con la mano (in maniera volontaria o fortuita non c’era differenza) e poi un compagno segnava, la rete sarebbe stata annullata. Quest’anno invece no: la rete viene annullata soltanto se il giocatore che tocca la palla con la mano realizza la rete”.
Ringraziando Luca Gut per la preziosa consulenza, il men che si possa dire è che il regolamento del calcio stia risultando tutt’altro che facile da capire e interpretare per chi non è un addetto ai lavori.
E come abbiamo visto, a volte anche per loro.