Calcio
I rigori contano, caro Nino
Li tirano tutti, ma non allo stesso modo, non con la medesima riuscita, non con la stessa abilità
Pubblicato il 20.10.2021 11:01
di Giorgio Genetelli
Non è da questi particolari, caro Nino, come ti diceva tuo padre. Ma erano altri tempi, oggi è anche da un calcio di rigore che si giudica un giocatore. Una volta, ai tuoi tempi, si dava un rigore ogni mezzo campionato e solo se si accoltellava qualcuno in area, mentre adesso i giocatori cadono come foglie in autunno e la moda spettacolare con la quale si è vestito il football impone calci di rigore come semi in un campo arato. Quindi, li tirano tutti, anche nella stessa partita. Ma non tutti allo stesso modo, non tutti con la medesima riuscita, non tutti con la stessa abilità.
Per dire cosa? Mi chiedi. Eh, per dire che se il rigore lo batte Messi o Mbappé non è uguale. Questi due sono tra i giocatori più forti al mondo: l’argentino lo è da vent’anni, il francese da quattro o cinque. Giocano nella stessa squadra da qualche mese, per via delle strane traiettorie pecuniarie che mandano l’ambiente in tilt, ma chi se ne frega, tanto i gettoni sembrano non finire mai. Mbappé è l’erede mediatico e tecnico di Messi, due dribblomani pingui di classe, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione.
Quindi capita che, per non “galleggiare” nel pollaio come nei combattimenti messicani, si spartiscano gli onori, anche quello di tirare i rigori. Contro il Lipsia, per la moda di cui sopra, al PSG gliene hanno dati due. Il primo l’ha tirato Messi, il secondo Mbappé. E qui Nino, anticipo le tue perplessità, verrà smentita la massima dei tuoi tempi andati: è proprio da questi particolari che si giudica un giocatore.
Messi prende la rincorsa e di sinistro incucchiaia alla Panenka, portiere fracassato a terra e rete che abbraccia la palla come in un amplesso. Il secondo lo tira Mbappé, che prende una rincorsina con l’indolenza ingannatrice di Eastwood, calcia, ma colpisce col manico della Colt e la palla finisce nella Senna.
Quindi, questi due, oltre a far stravedere con le loro giocate in perenne competizione, si contendono il titolo di migliori del pianeta anche sui calci di rigore e tutti giudichiamo, oltre al coraggio e all’altruismo con cui ti vestiva tuo padre per consolarti, che il più forte al mondo è sempre Messi.