Champions League
La rivalità tra Klopp e Simeone funziona, la Var no
L'argentino e il tedesco, due stili di gioco differenti, due culture diverse
Pubblicato il 20.10.2021 11:14
di Angelo Lungo
Klopp e Simeone. Sono dei personaggi. Hanno carisma. Hanno convinzioni che non temono di esprimere pubblicamente. Sono se stessi sempre. Sono degli istrioni. Plasmano le loro squadre. Le dirigono con passione. Sono dei motivatori. Sono due grandi allenatori.
Li divide lo stile di gioco.
Il tedesco ha l'ambizione di dominare la gara. Scambi veloci. Possesso palla. Verticalizzazioni improvvise. Nessun timore dell'avversario, che si deve adeguare.
L'argentino è più tattico. La partita l'attraversa. L'avversario lo studia, ne analizza i difetti e cerca di colpirlo nei punti deboli. È camaleontico, si adatta. Punta sulla solidità difensiva. Sfrutta le concessione cinicamente.
L'allenatore del Liverpool non gradisce. E in qualche occasione ha dichiarato che il cholismo non lo condivide, ma non mette in discussione le idee del collega.
Atletico Madrid-Liverpool è stata una partita bella, appassionante. Risultato sempre in bilico. Al fischio finale dell'arbitro, Simeone, con uno scatto da centometrista, ha raggiunto fulmineamente lo spogliatoio. Klopp, che intendeva stringergli la mano, è rimasto esterefatto non vedendolo e si è arrabbiato. Si è diretto quindi verso un giocatore dell'Atletico e lo ha salutato simbolicamente.
Negli spogliatoi ha spiegato: “Nessun problema con Simeone. Avrei voluto stringergli la mano ma era già andato via. Sono più scontento della mia reazione”. Aggiungendo: “Rispetto lui e i suoi risultati, ma preferisco un altro tipo di calcio”.
Il Cholo ha replicato: “Normalmente non saluto nessuno dopo la partita. È una cosa che non mi piace perché ci sarà sempre qualcuno che non sarà soddisfato della partita. È una cultura che non condivido. Se lo vedo adesso nessun problema a salutarlo”.
È una rivalità come se ne sono viste tante nello sport: Rossi vs Biaggi; Larry Bird vs Magic Johnson; McEnroe vs Borg; Lauda vs Hunt; Maradona vs Pelé; Muhammad Ali vs Frazier; Coppi vs Bartali; Messi vs Ronaldo.
Postilla: la Var non funziona, perché così si vuole. Nonostante la validità dello strumento tecnologico gli errori evidenti ancora si verificano. Il protocollo è cervellotico e astruso. Lo si cambia continuamente per generare confusione. Il sospetto è quello che gli arbitri non vogliano essere depotenziati e intendono mantenere il loro potere discrezionale. Poco importa la credibilità o meno delle decisioni. Il gol subito dal Milan è irregolare, andava annullato. E al tempo della Var questo non è tollerabile.