Calcio
"Vitali non è un ripiego"
Il direttore generale del Chiasso Nicola Bignotti commenta l'esonero di Baldo Raineri
Pubblicato il 20.10.2021 12:51
di Carlo Scolozzi
Ieri ha raccolto le sue cose dall'armadietto e ha lasciato definitivamente il Riva IV: questo il destino di Mister Baldo Raineri. Al direttore generale rossoblù Nicola Bignotti abbiamo chiesto oggi di motivare la scelta della società.
Bignotti, perché avete esonerato Baldo?
"Siamo ripartiti con degli obbiettivi ben precisi: un calcio di dominio e la valorizzazione dei giovani avrebbero dovuto portarci a dei risultati. Purtroppo è venuto a mancare il primo obbiettivo, quello principale".
L'esonero è di ieri mattina, ma non è un fulmine a ciel sereno.
"Direi proprio di no, era infatti da un po' di tempo che il nostro non era un trend da Chiasso. Insomma, non è stata solo la rimonta subìta col Brühl che ha influenzato le considerazioni della proprietà".
C'è comunque rammarico per come è andata a finire?
"Assolutamente, non è mai bello dover comunicare a una persona che la sollevi da un incarico, soprattutto se l'uomo in questione è Baldo Raineri, che ci ha messo tutto se stesso nella sua esperienza in rossoblù. Inoltre dispiace perché significa che non hai raggiunto gli obbiettivi che ti eri prefissato".
Sarebbe stato meglio separarsi dopo la retrocessione dalla Challenge League?
"Le valutazioni a posteriori sono troppo facili da fare, se abbiamo continuato con lui è perché avevamo fiducia".
Adesso tocca ad Andrea Vitali.
"Sgombro subito il campo da eventuali equivoci: questa non è una scelta di ripiego. Andrea si è formato nei settori giovanili e quando era a Verona ha scoperto Kumbulla, poi trasferitosi alla Roma: la trattativa in questione l'ha tra l'altro portata avanti il fratello di Andrea. Proviene infatti da una famiglia attiva nel calcio e il papà Giorgio aveva lavorato nel Bellinzona".
È l'uomo giusto quindi.
"È arrivato da noi la scorsa stagione, conosce il calcio svizzero e il Chiasso in particolare. Ha un carattere diverso da quello di Baldo, adesso starà ad Andrea mettersi in discussione e lavorare, penso, soprattutto sull'aspetto mentale, per ridare ai giocatori consapevolezza nei propri mezzi".
A Davide Morandi non avete quindi pensato?
"Mai".