Da un paio di giorni Baldo Raineri non è più l’allenatore
del FC Chiasso.
Spiace sempre quando un allenatore viene licenziato,
tanto più se è "ticinese" e vive il suo lavoro con grande passione e professionalità.
Ma nel calcio, come in altri ambiti della vita, tutto ciò
non basta. Ci vogliono i risultati.
Il Chiasso, dopo undici giornate di campionato, ha nove
punti di distacco dal Breitenrein, primo in classifica, ma soprattutto ha
ottenuto soltanto due punti nelle ultime quattro partite, di cui tre disputate
in casa.
Potrebbe bastare questo per giustificare la separazione. Eppure
la sensazione è che ci sia dell’altro dietro questo esonero. Ma cosa?
Il motivo è forse da ricercare in un equivoco di fondo
tra il tecnico e la proprietà. A inizio stagione gli obiettivi dichiarati dalla
società erano due: giocare un calcio dominante (che poi bisognerebbe capire
cosa significhi veramente) e inserire i giovani. E sappiamo, da quello che
viene raccontato, come l’azionista di maggioranza Andrey Ukrainets tenga molto
a questo secondo aspetto.
Lo ha ribadito nelle ultime ore anche il direttore
generale Nicola Bignotti, l’unico che in Svizzera in questi anni abbia offerto a Raineri l’occasione
per allenare a buoni livelli. Dominare gli avversari e dare spazio ai giovani.
È questo il diktat del club.
Ma le due cose sono veramente conciliabili? Non si tratta
di un’utopia? Il tempo ovviamente ce lo dirà, così come capiremo se il problema
era veramente Baldo Raineri. Intanto è giusto rivolgere un vigoroso in bocca al
lupo al nuovo tecnico Andrea Vitali. La sensazione è che ne avrà bisogno.
Detto questo, il problema del Chiasso
sembra più che altro legato alla poca presenza (per non chiamarla assenza) di
una società che per lontananza e per difficoltà di comunicazione fatica a legare con il territorio e di conseguenza non riesce a incidere nemmeno sulla squadra.
Le voci che vogliono Novoselsky, ex proprietario del 40%
delle quote del Lugano, dare una mano al suo amico Ukrainets dalla prossima
stagione, potrebbero cambiare la fisionomia di un club che adesso ha bisogno di
capire dove vuole veramente andare e con che mezzi.
Se puntare sui giovani, senza badare ai risultati o
cercare di tornare al più presto in Challenge League. Perché le due cose, a
meno di clamorose coincidenze, difficilmente possono convivere.
Altrimenti quello che è successo a Raineri succederà
ancora. E magari nemmeno tra troppo tempo.
(Baldo Raineri nella foto Zocchetti)