Calcio
"Nessuna rivoluzione, sarebbe pericolosa"
Andrea Vitali, che ha rimpiazzato l'esonerato Baldo, racconta chi è e come sarà il suo Chiasso
Pubblicato il 22.10.2021 13:15
di Carlo Scolozzi
Da Raineri a Vitali il passo è stato breve: già vice di Baldo, il buon Andrea è ora il condottiero numero uno del Chiasso in Promotion League.
Ma chi è Andrea Vitali? Cominciamo a scoprirlo direttamente da lui.
"Ero un giocatore che assomigliavo all'ex Chiasso Bahloul, insomma un mancino ma senza la sua tecnica. Sono arrivato a giocare fino in Serie C con Pavia e Lecco. Poi ho fatto il vice in D al Seregno e lavorato nelle giovanili di Monza, Varese, Vercelli e Verona, prima di vivere la prima esperienza da allenatore al Levico Terme, in D. Sono inoltre laureato in Scienze Motorie".
Qual è il suo stato d'animo alla vigilia del secondo debutto in carriera come primo allenatore?
"Provo forti emozioni e sensazioni, questo è un ambiente che ho avuto tempo di conoscere, ci tengo a essere positivo e carico per i ragazzi, per la società e per me stesso".
Quale modulo predilige?
"Mah, guardi la priorità è uscire da questo momento non idilliaco dal punto di vista dei risultati, non è quindi il caso di stravolgere la squadra tatticamente. Si continua insomma sulla via tracciata, quella 3-4-3 e del 3-4-1-2, intrapresa dal precedente Mister e dalla società. In realtà, l'importante è vedere i giocatori che hai a disposizione e agire di conseguenza e questa squadra è stata costruita per fare la difesa a tre. Ripeto, una rivoluzione sarebbe pericolosa".
Come sono andati i suoi allenamenti?
"Bene, ho cercato di provocare una reazione a livello mentale, perché quando c'è un esonero è un po' una sconfitta per tutti, specialmente per me e i miei collaboratori che lavoravamo a stretto contatto con Baldo. Voglio ricreare fiducia nel gruppo, non che prima non ci fosse, ma la mancanza di risultati si fa sentire. Non mancano comunque solo i successi: siamo carenti anche dal punto di vista dell'organico, visti e considerati infortunati e squalificati".
Domani c'è Young Fellows Juventus-Chiasso, cosa conosce dell'avversario?
"Ho visto come gioca e che tipo di attitudini ha, quindi ho fatto le valutazioni coi miei ragazzi per cercare di affrontare gli zurighesi nel modo giusto. È una partita che stavamo già preparando nei due giorni prima dell'esonero di Baldo, quindi andiamo avanti su quella strada".
Per lei sarebbe importante cominciare bene, giusto?
"La risposta è abbastanza ovvia, al di là della mia bella avventura e occasione è la squadra che ha bisogno di fare risultato".
Cosa le ha chiesto la società? Guardate ancora alla vetta del campionato e quindi alla promozione in Challenge League?
"I dirigenti vogliono che prosegua il percorso a livello tecnico, per non buttare via un anno di lavoro. Più che pensare a vincere il campionato, gli obbiettivi erano giocare un buon calcio e valorizzazione i giovani e continuano ad esserlo. Poi va da sé che al completo siamo competitivi".
Dopo una ventina d'anni un Vitali torna nel calcio svizzero.
"Già, papà Giorgio lavorò a Bellinzona, dove vinse una Promotion League di allora e perse la A all'ultima giornata a Sion. Fu lui che portò Mister Dellacasa, che volle già per la Primavera del Torino dopo essersene innamorato in un'amichevole tra granata e una compagine di D allenata da Gianni. In quegli anni ricordo che vestì la maglia del Bellinzona pure Amauri".
Siete una famiglia di calciofili.
"Considerando che mio fratello è procuratore direi proprio che siamo monotematici. Con un papà simile non è che avessimo molti altri sbocchi (ride)".