Basket
“Ce la voglio fare”
Un giovane, un talento, tra desideri e speranze
Pubblicato il 27.10.2021 04:46
di Angelo Lungo
Kevin Bernardinello ha 18 anni, un grande sogno, una grande passione. Gioca a pallacanestro, il suo ruolo è ala, con i Lugano Tigers e fa parte della Nazionale Under 23. Motivazione e volontà lo sorreggono.
Come hai cominciato?
“Giocavo a calcio con buoni risultati. Ma sentivo che non era quello che volevo fare. Sei anni fa ho deciso di cambiare sport. Mio padre ha giocato in Serie A, con Ivano dell'Acqua che definisce come grande e mitico e volevo seguire le sue orme”.
Cosa ti piace della tua disciplina?
“La velocità, il dinamismo, le azioni sono continue come i ribaltamenti di fronte e poi c'è il rapporto con i miei compagni ci aiutiamo e collaboriamo”.
Com'è organizzata la tua giornata?
“Frequento la Scuola per sportivi d'élite la mattina, poi il pomeriggio allenamento fino alle 19 sera. Per due giorni la seduta è doppia. E poi c'è la partita. Devo pensare anche al futuro e lo studio è importante”.
Tanti sacrifici.
“Sì, tanti sacrifici. Molte volte arrivo stanco. Mi dispiace per la scuola che ogni tanto tralascio. Ma non mi lamento. La mia splendida famiglia mi sostiene, specie nei momenti di difficoltà”.
E ora sei in prima squadra.
“Un'esperienza fantastica. Ringrazio la società del Lugano. Ho trovato un ambiente eccezionale. I compagni mi aiutano. E poi ho l'opportunità di migliorarmi attraverso il confronto con dei professionisti”.
Qual è il livello del Campionato?
“Secondo me molto buono. Il basket svizzero è sottovalutato. Le partite sono competitive. E anche gli allenamenti sono impegnativi. Schemi eseguiti sul campo e sedute video. C'è tanta professionalità”.
Il rapporto con i compagni?
“Ci sono legami stretti. Abbiamo un forte spirito di squadra. Ma ci tengo a dire che anche con gli avversari c'è rispetto. Gli scontri sul parquet possono essere anche duri, ma poi finisce tutto con una stretta di mano”
Curi l'alimentazione?
“Dovrei essere più attento, ma sono consapevole dell'importanza di trattare bene il proprio fisico”.
Il tuo ricordo più bello?
“La vittoria del Campionato svizzero Under 17. Non la dimenticherò mai. Non eravamo favoriti, ma ci siamo riusciti. L'abbraccio finale tra di noi, un'emozione incredibile. Con volontà si possono fare grandi imprese”.
Il tuo sogno?
“Affermarmi a Lugano. Diventare un giocatore professionista. Sono concentrato, voglio dare tutto me stesso. È il mio desiderio più grande. Voglio prendermi delle soddisfazione e dare tanta felicità alla mia famiglia”.