HOCKEY
E se McSorley fallisse?
Era arrivato come l'uomo della provvidenza ma la squadra sembra in una crisi profonda
Pubblicato il 31.10.2021 10:12
di L.S.
La speranza è che si sia toccato il fondo.
Perché pensare di andare oltre fa paura. Tanta paura.
Il Lugano di ieri sera contro il Ginevra, ma in generale il Lugano di McSorley, è qualcosa di veramente brutto.
Difficile capire l’idea di gioco che si cela dietro questa squadra anche se poi ieri al termine della partita Fazzini ha difeso il sistema di gioco e anche lui, come aveva fatto Cereda la sera precedente, aveva parlato di mancanza di disperazione.
Insomma, se gli stranieri segnano o meno, o se non c’è uno straccio di gioco, ormai conta poco.
Si sa che bisogna entrare in pista, disperati, come se ogni partita fosse una questione di vita o di morte.
Almeno questo è il messaggio che ci arriva da questo weekend.
Diciamo che per quello che si è visto in pista, soprattutto a Lugano, è piuttosto il gioco a trovarsi su livelli di disperazione, cosi come i tifosi, che ormai non ne possono più e iniziano a contestare apertamente anche McSorley.
Arrivato come l’uomo della provvidenza, quello che avrebbe cambiato il modo di fare hockey a Lugano e spazzato via la presunta bambagia in cui avevano vissuto i giocatori in questi anni, il tecnico canadese è a un passo da un clamoroso fallimento.
Per ora il coach non si dà per vinto e ha detto chiaramente che non si dimette: anzi, è certo di trovare una soluzione a questo momento a dir poco delicato.
La speranza è che ci riesca, al più presto.
Perché se McSorley dovesse fallire, sarebbe una clamorosa sconfitta soprattutto per la società, che mai si era esposta così tanto per un allenatore in questi anni.
(nella foto Putzu, Vicky Mantegazza e Chris McSorley a inizio stagione)