IL LUGANOLOGO
Consegnerei la C di capitano a Morini
McSorley finora ha fallito: non è solo colpa degli infortuni ma anche di un gioco non congeniale alla squadra
Pubblicato il 31.10.2021 13:54
di Doriano Baserga
 Che succede a Lugano? Se lo stanno chiedendo un po’ tutti.
La “scusa” degli infortunati sta perdendo forza: stanno rientrando tutti ma i risultati non cambiano.
È innegabile che chi rientra abbia bisogno di tempo per ritrovare la perfetta forma, ma è altrettanto vero che vedere questa squadra priva di idee di gioco e confusionaria in pista, fa parecchio male.
Premetto che sono sempre stato il primo tifoso degli allenatori, perché su di loro gravitano responsabilità che non sempre gli appartengono.
Ero il primo tifoso di Serge Pelletier che tutti criticavano, malgrado il secondo posto nella regular season e la qualifica alla Champions. Da oltre un decennio il Lugano non arrivava così in alto. Poi la disfatta nei play-off ha sancito la crocefissione del buon Serge, anche se probabilmente la scelta era già stata fatta prima.
Si è puntato sull’usato sicuro McSorley.  E da quell’annuncio, pur mantenendo un grande rispetto per Pelletier, sono diventato il suo primo tifoso. Anche perché quand’era tecnico del Ginevra l’avevo sempre seguito con enorme curiosità.
Capace di vincere due Spengler Cup e mantenere Ginevra al vertice per tanti anni, ero convinto che avrebbe avuto la mano felice per riportare il Lugano ai vertici.
Lo stesso McSorley, ne sono convinto, dopo due anni lontano dalla panchina pensava di rientrare con dei risultati migliori. Detto degli infortuni, è probabile che il gioco proposto dal tecnico non sia congeniale ai giocatori del Lugano, che a ogni partita sembrano far sempre più fatica.
In questo senso Domenichelli ci ha messo tutta la sua fantasia per allestire una rosa competitiva, nonostante un budget a disposizione che non sia proprio da club che vuole vincere. E anche se le cose per ora non vanno, resto convinto che questo Lugano abbia una rosa che può assolutamente fare di più.
Certo però che se anche un giocatore come Arcobello sparisce letteralmente dal gioco, allora c’è qualcosa che veramente non funziona. Da un elemento di questa qualità e con la C sul petto, che doveva essere un leader dentro e fuori la pista, ci si aspetta molto di più.
Così come da tutti gli altri stranieri, che finora non sono riusciti a incidere come si pensava.
L’altra domanda è: cosa fare adesso?
Io proverei a dare una scossa e visto che considero Morini un vero leader, uno che anche nelle sue dichiarazioni sa essere sincero e penetrante, gli consegnerei la C di capitano.
Una mossa che potrebbe scuotere uno spogliatoio che adesso mi sembra piuttosto spento.
(Chris McSorley, nella foto Putzu)