HOCKEY
Dopo la batosta di Zugo McSorley attacca gli arbitri
I bianconeri subiscono un pesante 6-1 contro i campioni svizzeri: la situazione resta preoccupante
Pubblicato il 03.11.2021 10:11
di L.S.
Un risultato (6-1) che non servirebbe nemmeno commentare.
Perché se è vero che a sprazzi il Lugano ha offerto qualche buona giocata, è innegabile che sull’arco dei 60 minuti lo Zugo ha meritato la vittoria. In maniera netta e dominante.
Non fosse altro per l’entrata in materia disastrosa dei bianconeri, che nei primissimi minuti, oltre a subire un gol, hanno lasciato praterie difensive agli avversari.
Un atteggiamento difficilmente spiegabile, per una squadra che sarebbe dovuta entrare in pista con tutt’altra mentalità.
Mc Sorley ha detto che gli sono piaciuti i primi due tempi: ripetiamo, offrire lampi di buon hockey, crearsi saltuariamente qualche occasione da gol, non può essere sufficiente.
La spia che qualcosa non funziona è ancora una volta nelle parole del buon MCS, che per la prima volta in stagione se la prende in maniera clamorosa con gli arbitri. “Forse è arrivato il momento di chiamare il capo degli arbitri e dirgli di schierare quattro, cinque o addirittura sei arbitri”.
Insomma, il coach sembra iniziare a sentire il peso dell’insuccesso e si rende conto che la classifica, che lo vede al nono posto (ma il Berna è a un solo punto con due partite in meno), è drammaticamente deficitaria.
Tre soli gol in tre partite, stranieri (il Lugano ne ha comunque messi già sotto contratto sei!) che stanno conoscendo una pericolosa involuzione e una difesa che fatica enormemente a reggere il peso della pressione avversaria.
E davanti c’è un weekend che promette scintille: o si risorge o si affonda.
Prima lo Zurigo in casa, poi la trasferta a Berna. Prima della pausa della nazionale.
Intanto ci si chiede ai piani alti come viene vissuto questo momento. Cosa ne pensa il presidente di questa situazione?
L’auspicata rivoluzione, che avrebbe dovuto rilanciare il club e riportare a casa il titolo nei prossimi tre anni, è partita con il freno a mano tirato.
Ora bisognerà capire se è giusto insistere su questa strada o virare ancora una volta verso un’altra soluzione.
Non fosse McSorley in panchina, non sarebbe difficile rispondere.
(foto Putzu)