Se il Chiasso ha
potuto crederci fino in fondo la stagione scorsa, il merito è stato anche di
Merlin Hadzi, capace di segnare tre volte nelle ultime quattro partite e permettendo
così ai rossoblù di rimanere attaccati ad un sogno che alla fine è svanito solo
all’ultimo. L’esterno cresciuto tra Team Ticino e Young Boys è però
rimasto in Challenge League, firmando con lo Stade Losanna.
Dopo la Svizzera
italiana e quella tedesca, questa è la tua prima esperienza in Svizzera francese.
“Mi trovo bene.
C’è una bella atmosfera e sono tutti accoglienti. Il francese lo si capisce, comunque assomiglia all’italiano, quindi non è stato difficile ambientarsi.
Inoltre in squadra sono tutti socievoli”.
Sei in una squadra ambiziosa, classificata terza l’anno scorso.
“Qui gli obiettivi
sono importanti. Siamo molto ambiziosi e puntiamo a salire in Super League. Abbiamo
avuto un piccolo calo ma è anche normale, viste le tante partite in poco tempo.
Siamo sulla buona strada per tornare ai nostri livelli di inizio campionato”.
Rispetto al tuo
ruolo sul campo, dove ti trovi meglio?
“Ho giocato tutta
la vita da esterno in un 4-4-2, 4-3-3 o 4-2-3-1. L’anno scorso a Chiasso sono
stato provato nei cinque a sinistra in un ruolo da box-to-box. Ovviamente non è
la mia posizione ideale perché a me piace rientrare e tirare, ma do il massimo
per la squadra. A volte c’è qualche errore difensivo naturalmente, ma penso di
poter ancora migliorare”.
L’anno scorso a Chiasso, appunto, cosa è mancato alla fine per salvarsi?
“Ad inizio
campionato abbiamo perso troppi punti. Non ne abbiamo incamerato neanche uno nelle prime
cinque partite, vincendone una sarebbe potuto cambiare tutta la storia. Poi abbiamo avuto
sfortuna alla fine con qualche rosso che non ci voleva, come Hajrizi ad esempio
che ha dovuto saltare l’ultima gara contro lo Xamax. È andata così e ora auguro il
meglio al Chiasso. Spero riesca a tornare in Challenge League”.
Cosa ti piace
ricordare di Chiasso?
“Eravamo un bel
gruppo. C’era gente che conoscevo da tanti anni e alcuni avevano giocato con me
nel Team Ticino, altri da piccolo a Lugano, o altri erano vicini miei come ad
esempio Bellante. Era gente che ho visto crescere e con cui ho sempre giocato
anche al campetto. Era un bell’ambiente ed è peccato che sia andata a finire
così”.
A 23 anni, quali
sono i tuoi obiettivi per il futuro?
“Il mio primo obiettivo è andare in Super League e spero
di riuscirci al più presto. Mi piacerebbe tornare allo Young Boys perché mi
sono trovato molto bene là. Poi anche per colpa mia non sono rimasto: ero
giovane e ho sbagliato un po’ nell’atteggiamento, ma a sedici anni non è facile
e adesso ho però capito quali sono le cose importanti. Poi ovviamente se dovesse
esserci la possibilità di andare in Super League anche qui in Svizzera francese
sarebbe bello”.