Calcio
Neymar, un esteta incompreso
Il fuoriclasse brasiliano è sempre discusso e criticato
Pubblicato il 04.11.2021 10:50
di Angelo Lungo
Credo che quello in Qatar sarà il mio ultimo Mondiale”. Il fuoriclasse brasiliano Neymar intervistato da Dazn, nonostante abbia solo 29 anni, pensa al ritiro. Ha continuato sostenendo: “Penso di non avere più la forza mentale di rapportarmi al mondo del calcio”. Da inizio stagione ci sono molti dubbi sulle sue condizioni. Sembra essere preda di una tristezza che lo blocca. Fa fatica a ritrovare le motivazioni. Una spasmodica esposizione mediatica lo circonda fin da quando aveva 13 anni, quando già firmava autografi e aveva le stimmate del predestinato. Può capitare che il tocco magico svanisca. Il gioco interiore nella mente è quello che prevale su quello esteriore: lo esalta o lo inibisce e fa la differenza tra il successo e il fallimento.
Il suo fatturato annuale è enorme, veleggia sui 100 milioni di euro l'anno. Gli introiti delle sue sponsorizzazioni supera anche quelli di Ronaldo e Messi. È un'icona planetaria. Gode di una popolarità sconfinata. Il personaggio è stato costruito abilmente. Fa tendenza. Viene gestito sfruttando le opportunità dello spirito del tempo. Nel suo attuale contratto è previsto un bonus etico di circa 3 milioni, che comprendono 375 mila euro per essere: cortese, puntuale e gentile. Non può, però, esprimere opinioni politiche e religiose.
Il suo talento è immenso, ha vinto molto eppure è incompreso e discusso. Vive di luce riflessa. Offuscato dal duo Messi-Ronaldo. Il racconto della sua carriera solo utilizzando numeri o cifre minimizza la bellezza del suo stile, la fantasia dei suoi colpi, la varietà tecnica del suo repertorio. Da un punto di vista prettamente estetico non ha rivali. Le sue giocate sono impensabili. Eppure la narrazione che si sta imponendo è quella di una carriera che sta scivolando via. E questo non permette di cogliere appieno tutte le sue potenzialità. Le ragioni sono molteplici, riguardano i media, ma anche le sue scelte discutibili dentro o fuori dal campo. Neymar si era trasferito al Psg per poter assurgere a fuoriclasse riconosciuto e assoluto. Certo ha contato l'aspetto economico, ma anche l'umano desiderio di imporsi come il migliore al mondo.
Descritto come narcisista, antipatico forse O'Ney ha solo capito che si sentirà felice e sereno lontano da quello che sa fare meglio: giocare a calcio.