A Lugano, dove i
portieri sono da sempre un tema ricorrente, uno come Mirko Salvi non si
dimentica. Con lui tra i pali i bianconeri avevano disputato una finale di Coppa Svizzera (persa 1-0 al Letzigrund contro lo Zurigo) e centrato lo storico terzo
posto nel 2017. Dopo il suo anno e mezzo tra le mura di Cornaredo aveva poi
avuto esperienze con Basilea, Lucerna e Grasshopper, non sempre soddisfacenti. Ora il
27enne è tornato a Yverdon, dove tutto ha avuto inizio per lui, per rilanciarsi
dopo una stagione di stop a causa di un infortunio alla spalla.
Lugano è dove hai
giocato più partite da professionista. Cosa ti evoca?
“Per me è stata
une delle esperienze più belle. È una piazza che amo veramente. Ho tantissimi
bei ricordi. Quando sono arrivato era il primo anno in Super League e ci siamo
salvati all’ultima giornata. Poi durante la stagione successiva siamo arrivati terzi.
Peccato non essere rimasto, perché mi sarebbe piaciuto vivere queste
esperienze di Europa League, ma fa parte del calcio".
Sei stato allenato
anche da Zeman, che ricordi hai?
“Zeman è Zeman,
tutti lo conosciamo (ride). Quando fai una preparazione con lui non ti fa più
paura nulla (ride)”.
Poi c’è stato
Andrea Manzo.
“Anche lui è un
grande allenatore, che ci ha aiutato tanto”.
Con Tramezzani
infine, siete arrivati terzi.
“Sì, Trame ha
grande personalità e sa prendere il gruppo con sé. Si è visto a Lugano”.
Ora nel Lugano ci sono Baumann,
Saipi e Osigwe. Come giudichi questi portieri?
“Conosco soprattutto
Saipi, ma anche gli altri li ho affrontati. Sono tre bravi portieri. C’è veramente
una gran bella concorrenza”.
Per te quest’anno
c’è stato invece il ritorno qui a Yverdon.
“Sono arrivato da
un anno difficilissimo con un serio infortunio alla spalla. Rischiavo di non
poter più stare in porta. C’è stata questa opportunità con Marco (Degennaro,
ndr) che conosco e sono molto contento di essere tornato per aiutare la
società".
In campionato siete
partiti a fatica e ora sta andando bene.
“L’abbiamo detto fin dall’inizio che avevamo una bella rosa. Ci mancava un po’ di fiducia per fare i
primi punti e la prima vittoria, ma adesso si vede quanto valiamo. Difensivamente stiamo
meglio e questo è molto importante in Challenge League”.
Vorresti finire
qui dove hai iniziato o speri di tornare in Super League?
“A 27 anni voglio
tornare nella categoria superiore, è normale. Si vuole e si deve sempre puntare in alto”.