Penna rosa
‘Capitano, mio capitano’
Oggi Alessandro del Piero spegne 47 candeline
Pubblicato il 09.11.2021 13:39
di Valentina Marchi

‘Capitano, mio capitano’ avrebbero detto gli alunni dell’”Attimo fuggente” al professore, salendo in piedi sui banchi per vedere il mondo da una diversa angolazione. Lo stesso può fare oggi ogni juventino che ha avuto il piacere di seguire la Juventus dell’era Del Piero: onorarlo come capitano della storia bianconera. 6 campionati, 1 coppa campioni, 1 coppa Italia, 4 supercoppe italiane, 1 coppa intercontinentale e una supercoppa UEFA non bastano a rendere l’idea di chi è stato, è e sarà Alex per il calcio. Poi va aggiunta la sua immensa classe e il suo talento elegante. Ci ha incantato coi suoi ‘tiri a giro’: quegli effetti speciali calciando il pallone che un portiere non poteva neanche immaginare di parare. Tanta roba nasceva con istinto e geniale naturalezza dai piedi del numero 10, fino a farlo diventare il pupillo dell’Avvocato. Quello stesso patron della Fiat Agnelli che, oltre ad elevarlo a soprannome artistico di Pinturicchio, lo chiamava la domenica mattina alle sei “Del Piero è sveglio?…” per discutere con lui i suoi momenti meno brillanti. Il Capitano interpretava così queste chiamate a sorpresa: l’importante è che s’interessi, preoccuperebbe non sentirlo. Ecco: al palmares di Alessandro Pinturicchio Del Piero va aggiunta l’intelligenza senza la quale non diventi numero uno. E la trasparenza…poteva non raccontarli questi dettagli, ma il bello è che ciò che rende umano un idolo lo rende anche speciale. 19 anni a Torino.Lui è uno di quei giocatori con la maglia cucita addosso. Scrivi Del Piero: leggi Juventus. Uno di quelli che nel giorno del suo compleanno ti ricordi che c’è solo un capitano. “ Semplicemente “auguri”.