HOCKEY
"Con Chris grande sintonia: per fortuna c'era lui..."
Il DS del Lugano Domenichelli parla del presente ma anche del futuro del club
Pubblicato il 24.11.2021 14:27
di L.S.
Una resurrezione in piena regola: sei punti e addirittura tredici gol realizzati.
Il weekend dell’HC Lugano è stato a dir poco esaltante, al di sopra di qualsiasi aspettativa.
Crisi alle spalle e campionato rilanciato?
È quello che si chiedono un po’ tutti, assieme ovviamente all’interesse per i caldi temi di mercato di questi giorni.
Hnat Domenichelli, direttore sportivo dei bianconeri, parte così.
“Siamo contenti per queste due belle vittorie ma adesso la cosa più importante sarà confermarci. Non dobbiamo guardare la classifica, anche perché le posizioni a cui ambivamo sono molto lontane: meglio concentrarci partita per partita e dimostrare la crescita della squadra”.
Con la rosa al completo i risultati arrivano: avevate ragione a dire che la colpa era dei tanti infortunati?
“Nel mese di ottobre eravamo senza due portieri, due difensori della nazionale, due attaccanti svizzeri e due stranieri. Chiunque avrebbe sofferto con tutte queste assenze in un mese con così tanti impegni. Ci rendiamo benissimo conto che alcune partite le abbiamo giocate veramente male ma c’erano giocatori come Arcobello, Müller o Alatalo che erano davvero molto stanchi. Capisco le critiche dei tifosi in quei momenti ma noi abbiamo cercato unicamente di sopravvivere”.
E ci siete riusciti…
“Diciamo che rispetto al passato siamo rimasti più compatti e non abbiamo operato nessun tipo di cambiamento. Siamo andati avanti fedeli al progetto di inizio stagione e in questo senso ringrazio che in panchina ci fosse uno come McSorley, che anche nei momenti più delicati non ha mai perso la bussola e ha sempre dato fiducia all’ambiente. Senza di lui sarebbe stato sicuramente più difficile”.
Sembrate in perfetta armonia.
“Andiamo molto d’accordo, siamo contenti di lavorare assieme e stiamo progettando il Lugano del futuro. Anche per quanto riguarda il mercato le scelte sono tutte condivise: non è vero come dice qualcuno che McSorley deve allenare una squadra non adatta al suo gioco. I giocatori li valutiamo assieme e vogliamo dare a Chris la miglior rosa possibile”.
A proposito di mercato: si parla tanto dei rinnovi di Riva e Bertaggia. A che punto siamo?
“Sono due casi un po’ diversi. A Riva abbiamo sottoposto un’offerta pluriennale che riteniamo molto interessante. Il ragazzo per ora non ha firmato da nessuna parte e ci sta riflettendo. Lui ama il Lugano e lo sappiamo, ma potrebbe anche voler maturare un’esperienza lontano da casa. Entro Natale credo che arriveremo a una decisione anche perché ovviamente devo pensare a costruire la squadra per il futuro”.
E Bertaggia?
“Ha un contratto molto oneroso con noi e non so se potremo confermarglielo. Stiamo valutando se disporremo del budget necessario per potergli sottoporre un’offerta altrettanto valida. Diciamo che in questo caso siamo noi che stiamo riflettendo…”.
E le voci di Grenier del Langnau?
“Non so da dove siano arrivate ma è un giocatore che non ci interessa”.
Si parla tanto di stranieri, sia ad Ambrì che a Lugano. Come giudica finora il comportamento dei vostri?
“Ho parlato con loro recentemente ho gli spiegato che da qui a fine stagione avranno la possibilità di mettersi in mostra per strappare un contratto per le prossime stagioni. Soltanto Arcobello ha un contratto in essere e calcolando che l’anno prossimo potremo giocare con sei stranieri, ecco che la riflessione si fa molto ampia. Hudacek ha fatto otto gol in dieci partite, un risultato eccezionale, mentre Arcobello ha avuto un momento difficile ma nessuno mette in dubbio le sue qualità ed entro fine stagione sarà ancora in cima alla classifica dei marcatori. Di Carr, vicino al rientro, parleremo a fine stagione, mentre Boedker è uno che ha alle spalle 700 partite in NHL e comunque, anche se qualcuno lo critica, fa un grande lavoro a tutta pista. Proprio come piace a McSorley. Così come Josephs che quando è chiamato in causa ha sempre dato il suo apporto. Per quanto riguarda il portiere Irving ovviamente l’abbiamo preso in un momento di chiara emergenza”.
Essere straniero in Svizzera e fare la differenza appare sempre più difficile. È veramente così?
“Diciamo che per loro si tratta di una sfida stimolante. Lo so perché per sei anni ho giocato come straniero in Svizzera e il miglior consiglio che posso dar loro è quello di dimostrare oggi giorno di essere un “vero” straniero, sia negli allenamenti che nelle partite. Ogni giorno devi dare il massimo, non puoi mai avere una giornata negativa. Se riesci a fare questo, tutto andrà per il verso giusto”.
Anche il ritorno di Schlegel è risultato fondamentale: d’accordo?
“Lo sappiamo, non è certo una novità. Niklas è un grande portiere e il suo rientro ha dato sicurezza a tutta la squadra. Fatton e Fadani sono portieri molto promettenti ma bisogna dar loro il tempo per crescere”.
Come ha detto qualche giocatore, la stagione del Lugano comincia adesso?
“Non lo so. Come ho già detto, spero che al completo sapremo dimostrare di essere una bella squadra. Cosa di cui sono assolutamente convinto. Non significa che vinceremo il campionato ma sicuramente dimostreremo di non valere la posizione che abbiamo occupato in questo periodo”.
Immaginiamo che nemmeno per Lei dev’essere stato un periodo facile.
“Nella mia posizione sono responsabile per i risultati della squadra e accetto tutte le critiche. Vedere la squadra in quelle condizioni non è mai facile ma fa parte del gioco. Ma anche se non è stato facile ci siamo sempre supportati uno con l’altro, sapendo che si trattava di una situazione passeggera. Ora cerchiamo di andare avanti così”.