A Sion non sarà
una partita facile, anche perché il Lugano partirà come favorito.
Oltretutto i
vallesani, reduci da un girone di andata piuttosto anonimo, per non dire
insufficiente, sono una vera e propria incognita. Come staranno adesso? Si
saranno ripresi?
Credo che in
questo debutto, più che la tattica, conterà l’aspetto mentale dei giocatori.
Il Lugano fortunatamente
in questa stagione si è dimostrato un gruppo piuttosto solido, con una buona
forza mentale, perciò mi aspetto che anche in questa prima partita reagisca
bene. La fortuna è che la pausa non è stata molto lunga, non hanno avuto il
tempo di staccare veramente la spina e perciò possono ancora far valere l’euforia
dello splendido 2020.
Sarà interessante
vedere la gestione della partita da parte di Maurizio Jacobacci, che ha una
rosa piuttosto ampia e dovrà tenere in conto che tre giorni dopo affronterà lo
Young Boys. Con i cinque cambi è tutto più facile e si possono ribaltare le partite
e in questo senso la rosa a disposizione potrebbe facilitargli il lavoro.
Sul modulo
tattico credo che continuerà a disporsi con la difesa a 3 che gli ha dato tante
soddisfazioni finora: immagino lunghi cambi di gioco per cercare di destabilizzare
un Sion che dal punto di vista tattico lo scorso anno era piuttosto in
difficoltà. Poi come sempre conterà la tecnica dei giocatori, soprattutto
quelli offensivi, che dovranno essere bravi a gestire la palla.
Sono curioso anche
di capire se l’arrivo di Abubakar, che a Sion non potrà giocare, scuoterà o
cambierà l’atteggiamento di qualche attaccante bianconero.
Per Jaco un’arma in
più, da sfruttare al massimo, per cercare di fare più punti possibili e
convincere il presidente a rinnovargli il contratto.