CALCIO
"A Natale potremmo anche rivedere gli obiettivi..."
Il responsabile dell'area tecnica Da Silva a 360 gradi sull'attualità del FC Lugano
Pubblicato il 30.11.2021 14:11
di L.S.
Il trionfo per il nuovo stadio, una squadra che vola in classifica.
A Lugano sono giorni di autentica gioia, anche grazie alla squadra che non si ferma più.
Per lo sport luganese e ticinese sono state ore intense, che anche la nuova proprietà ha vissuto con grande apprensione, come conferma il responsabile dell’area tecnica Carlos Da Silva.
“Ovviamente c’era un po’ di preoccupazione: a dir la verità io mi sono sempre concentrato di più sull’aspetto sportivo e mi fidavo e mi informavo da chi invece si è occupato di questo importante progetto. Il nuovo impianto è fondamentale per tutti, anche per la nuova proprietà. Di scontato però non c’era nulla, basti vedere quello che sta succedendo a Zurigo. Perciò oggi possiamo tirare tutti un sospiro di sollievo”.
L’entusiasmo per lo stadio si unisce a quello di una squadra che non si ferma più. Anche con il Grasshopper la truppa di Croci-Torti ha portato a casa i tre punti.
“Come hanno detto in tanti è stata la vittoria della maturità: è impressionante come questa squadra sia capace di vincere le partite che sono molto equilibrate. Credo che l’unità di questo gruppo alla fine faccia sempre la differenza”.
E la differenza la fa anche chi subentra dalla panchina, vero?
“È proprio così. Anche a Zurigo Custodio è entrato e ha fatto grandi cose, oltre al gol della vittoria. Così come è stato utilissimo Guidotti, che ha dato forza al centrocampo o Abubakar, capace di ottenere dei falli importanti. Questa è una squadra che vince con tutti i suoi 24 giocatori”.
Amoura ha giocato ancora dal primo minuto ma questa volta ha fatto un po’ fatica, no?
“Arriva da un calcio diverso, bisogna ancora capire esattamente quale sia il suo vero ruolo, quello in cui rende di più. Quando è uscito era molto deluso, arrabbiato con se stesso. È lui che si mette troppa pressione, deve restare più tranquillo, gli diamo tutto il tempo per crescere. Chiaramente l’investimento che è stato fatto è quello per un giocatore che presto o tardi dovrà giocare titolare, ma ricordo che anche a Salah ci vollero 6-7 mesi prima di vederlo a buoni livelli”.
A questo punto ha ancora senso parlare di salvezza?
“All’inizio abbiamo detto che volevamo lavorare con coraggio e che l’obiettivo principale era la salvezza. Chiaro che con questi risultati e con la crescita della squadra a Natale potremo magari fare altre valutazioni. Vedremo. Era stata un’estate difficile per tutti ed era giusto restare prudenti. Durante la pausa invernale parleremo con Chicago per capire e valutare cosa si può fare per rinforzare ancora questo gruppo. Intanto abbiamo rinforzato lo staff medico con un fisioterapista in più: vogliamo migliorare sul campo ma anche fuori, rendendo l’intero staff ancora più completo”.
Domani sera andate a Berna contro lo Young Boys: una sfida da quartieri alti.
"Possiamo andare a giocarcela in tutta tranquillità, con fiducia e senza paura. Credo che questo sia già un grande traguardo".
Croci-Torti ve lo aspettavate così?
“Quando fai una scelta sei convinto della sua bontà e perciò non possiamo parlare proprio di sorpresa. Credo che però nessuno si sarebbe aspettato quattro vittorie di fila e questa posizione in classifica. Adesso la squadra ha fiducia, può giocare con maggior tranquillità e sul campo tutto ciò si nota”.
In un’intervista al Blick il CEO Blaser ha parlato anche del comportamento da tenere in panchina da parte dello staff: forse qualcosa non gli era piaciuto, vero?
“Capisco l’entusiasmo e la gioia di quando si segna un gol, ma ciò che avevamo visto a Sion, nell’ultima partita di Braga, non era ideale. Dopo il gol del 2-2 sono entrati tutti in campo e poco dopo abbiamo preso il terzo gol. Preferiamo avere più serenità e tranquillità in panchina, diciamo che questo aiuta anche nel rapporto con gli arbitri. Avevamo percepito nei confronti del Lugano, anche per questi tipi di comportamento, un po’ di “antipatia” da parte arbitrale. Era qualcosa che volevamo correggere”.
Avete anche introdotto un sistema diverso di premi: può essere stato uno stimolo importante per i giocatori? Insomma, novembre vi è costato caro…
“È vero, ma siamo felici di pagare questi premi ai ragazzi, se li sono meritati. Abbiamo voluto far vedere ai giocatori qual è la nostra mentalità, la nostra voglia di vincere. Chi lavora bene, chi vince, merita di guadagnare dei soldi. Questo tipo di premi, in base alla classifica di ogni giornata, li avevo anch’io da giocatore al Grasshopper o allo Sciaffusa. Non li avevo invece mai avuti a Lugano, dove c’era un premio al raggiungimento di un obiettivo finale”.
Tema portieri: ora ne avete tre, tutti bravi. Sta giocando Saipi che sta facendo piuttosto bene.
“Con il suo arrivo è aumentata per tutti la concorrenza: lui è cresciuto in questi mesi e adesso gioca da titolare con grande personalità. Lo avevamo preso perché Osigwe era tornato dalle vacanze infortunato ma è chiaro che per noi era un investimento a lungo termine. Baumann? Abbiamo parlato con il suo manager e abbiamo concordato che a Natale ci siederemo al tavolo per vedere cosa fare. Andare avanti con tre portieri di questo livello non credo sia possibile”.
Chiudiamo con il mercato: abbiamo saputo che l’attaccante argentino Aliseda, dei Chicago Fire, potrebbe essere il primo obiettivo. Conferma?
“Il ragazzo è qui da noi da qualche giorno e lo stiamo valutando: lui nel contempo sta valutando la squadra e la città. Presto prenderemo una decisione”.