Lionel Messi, per la settima volta nella sua incredibile
carriera, si è aggiudicato il Pallone d’oro, precedendo in classifica Robert
Lewandowski e Jorginho. La Pulce ha trionfato in quella che ad agosto è
diventata la sua nuova casa, Parigi.
Da grandissimo ammiratore del numero 10 argentino, che
considero il giocatore più forte di sempre, ci sono però forti perplessità
sull’assegnazione.
Non è una questione legata ai trofei vinti nell’anno solare:
seguendo questa logica assurda, infatti, il vincitore di Champions League,
Supercoppa Uefa ed Europeo Emerson Palmieri sarebbe quantomeno rientrato nella
top 10, con Jorginho (stesso palmares di Palmieri, ma protagonista in campo)
trionfatore indiscusso.
Per questa edizione la scelta più logica portava a Robert
Lewandowski. Il 9 del Bayern Monaco si è infatti dimostrato il giocatore più
continuo e completo del pianeta terminando ancora una volta la stagione con più
reti realizzate che partite giocate. Proprio come facevano fino a qualche anno
fa i marziani Messi e CR7, che (giustamente) stravincevano tutte le edizioni
del premio istituito da France Football.
Anche perché dopo il trionfo in Copa America, di Leo si è
parlato più per vicende extra campo che per le solite meraviglie che sa
regalarci sul prato verde. I quattro gol realizzati da inizio stagione con la
maglia del PSG sono pochi per uno come lui, che con ogni probabilità ha
semplicemente bisogno di un po' di tempo in più per adattarsi in una nuova città e con
nuovi compagni dopo una vita trascorsa a Barcellona.
Lewandowski, al contrario, ha saputo tenere ritmi altissimi
durante l’intera stagione, dimostrando continuità in tutte le partite giocate
da gennaio ad oggi. Il numero 9 polacco, che si è visto soffiare il
meritatissimo premio anche la scorsa stagione a causa della pandemia, continua
a battere record su record, dimostrando nelle notti di Champions che non è
soltanto il livello non particolarmente competitivo della Bundesliga a
favorirlo.
Sul palco del Théâtre
du Châtelet è stato lo stesso Messi a chiedere
all’organizzazione un riconoscimento per il polacco: “L'anno scorso tutti erano d'accordo sul fatto che tu
fossi il vincitore. Penso che France Football dovrebbe darti il tuo Pallone
d'Oro perché te lo meriti”. Per
ridare quantomeno una minima sensazione di credibilità al premio, forse,
sarebbe necessario fare un passo indietro.