Tutto cambia: è inesorabile. Milan Kundera
sostiene che il tempo umano non ruota in cerchio ma avanza veloce in linea
retta. È per questo che l'uomo non può essere felice, perché la felicità è
desiderio di ripetizione. Il tennis si trova di fronte davanti a un mutamento
epocale. Il magnifico trio Federer, Nadal, Djokovic è in cerca di successori.
Sarà possibile? Improbabile. Dello svizzero e dello spagnolo si attende solo la
data del ritiro. Per il primo sarà la celebrazione di una leggenda, uno dei più
forti giocatori di tutti i tempi, un talento unico per classe e stile, fortunato
chi ha potuto assistere alle sue gesta. Per il secondo sarà l’esaltazione di un
campione formidabile, un atleta capace di potenziare se stesso
all'inverosimile, in grado di manifestare una forza mentale fuori dal comune.
Resiste, non si sa fino a quando, il serbo, vincerà qualche altro Slam, ma il
suo trono vacilla, i 34 anni cominciano a pesare sull'uomo dei record. E gli
eredi? Per il momento sul circuito si aggirano, ambiziosi, due lungagnoni: Zverev
e Medvedev. Propongono un tennis simile. Una prima palla di servizio scagliata
a 220 km l'ora. Scambi veloci, pochi e potenti. Un'evoluzione discutibile per
chi si aspetta spettacolo e fantasia: la discesa a rete rimarrà un flebile
ricordo, un retaggio ancestrale. I due viaggiano spediti anche sul binario
delle polemiche. La vita privata del tedesco fa discutere, gli inciampi
sportivi e comportamentali ne fanno un ragazzo difficile da gestire. Il russo,
invece, è stato protagonista di atteggiamenti poco inclini al fair play sul
campo, sia nei confronti degli avversari che degli arbitri. E il resto si
vedrà. Si spera.
Tennis
Il campione che verrà
Chi è il successore del magnifico trio Federer, Nadal, Djokovic?