Calcio
"Bellinzona, devi tirare di più in porta"
L'ex presidente Andrea Rege Colet torna sul derby col Chiasso di domenica e si sofferma sui problemi offensivi dei granata
Pubblicato il 01.12.2021 15:19
di Carlo Scolozzi
È un grande appassionato di sport, non solo di calcio, e un ex presidente del Bellinzona: chi meglio di Andrea Rege Colet, quindi, per tornare sul derby tra granata e Chiasso di domenica e parlare un po' dei problemi offensivi della squadra di Aeby?
Che derby ha visto dalla tribuna del Comunale?
"Da granata fino al midollo definirei la partita bruttina. Il Bellinzona è evidentemente più forte del Chiasso e ha avuto in mano il gioco per 80 minuti, arrivava con una discreta facilità sui sedici metri e poi non succedeva più niente. La gara era stata lanciata dicendo che il punto di forza dei rossoblù era Mitrovic, e ci credo, ma il primo intervento lo ha dovuto fare all'83' su un cross. Avremmo dovuto bombardarlo di tiri, poi magari sarebbe finita comunque 1-1. A metà tempo ho detto che nella porta avversaria avrei potuto tranquillamente esserci anch'io, vista e considerata la pochezza degli attacchi granata".
Come  spiega queste difficoltà in avanti?
"Per dirla con un termine hockeystico, il roster c'è, è di valore. Non tutti, infatti, possono permettersi Cortelezzi e Patrick Rossini. Non so quale sia il problema, ma qualcosa non va. Con un tale possesso palla, domenica Mitrovic avrebbe dovuto assurgere al ruolo di eroe e invece non abbiamo mai tirato in porta. Se l'avessimo fatto, che so, una decina di volte, avremmo potuto raccogliere di più di un pareggio per 1-1".
Segna solo Cortelezzi in questa squadra.
"Non capisco come mai, il suo compagno d'attacco Rossini ha infatti il gol nel suo bagaglio tecnico. Può capitare il periodo in cui l'attaccante non la mette dentro, ma qui si parla di un Bellinzona che tira davvero pochissimo in porta. Nel derby avrebbe invece dovuto inscenare un attacco a Fort Apache con 50 frecce conficcate nel muro. La supremazia territoriale a metà campo non porta mai punti e penso addirittura che il Chiasso ce l'abbia lasciata proprio perché eravamo innocui".
Mister Aeby le piace?
"Sì, conosce molto bene la categoria e ha un ottimo carattere. L'ho capito quando l'ho incontrato in città e abbiamo conversato. Ha inoltre autorevolezza e sa quel che fa. Ero felice del suo arrivo e lo sono maggiormente adesso dopo tutti i risultati positivi che ha conseguito sulla panchina granata".
Del patron Bentancur invece che opinione si è fatto?
"Nessuna. L'ho visto solo due volte e a una distanza di 20 metri e non ci siamo neanche salutati. In definitiva non lo conosco".
È fiducioso per la promozione?
"Già salire in Prima Promotion è stato un risultato eccezionale e colgo l'occasione per rinnovare i miei auguri di pronta e completa guarigione al presidente Paolo Righetti. Il Bellinzona è la seconda squadra cantonale e dovrebbe militare almeno in Challenge League. Ma so quando sia difficile approdare lì, è forse uno degli scalini più alti. Comunque me lo auguro di tutto cuore". 
Del Breitenrain che pensa?
"Sta facendo un campionato spaziale. La licenza per la Challenge? Non posso dire se abbia i mezzi per ottenerla o no. Ho la facoltà di giudicare solo un criterio su quelli richiesti e mi riferisco al campo. A quanto mi dicono è un vecchissimo sintetico e in tribuna non c'è posto per le telecamere. Ma parlando di Berna non dovrebbe avere difficoltà a trovare un'altra sistemazione, che potrebbe essere lo stesso Stade de Suisse".
Chiusura sul suo ex allenatore Vlado Petkovic, tecnico del peggior Bordeaux degli ultimi 50 anni.
"Premetto che con me firmò il suo primo contratto da professionista. Capisco che volesse tornare in un club dopo avere fatto benissimo con la nazionale svizzera. È vero, non sta andando benissimo coi Girondini, ma ha una caratura tale che non gli mancheranno mai le proposte per allenare. Comunque la Ligue 1 non è ancora finita e, inoltre, una parentesi negativa non cancella una carriera".