Offside
Un giorno nero per il "mercato" ticinese
Ieri aveva firmato Riva, oggi però partono Bertaggia e capitan Fora
Pubblicato il 03.12.2021 11:42
di L.S.
Una giornata difficile per il nostro hockey, almeno dal punto di vista delle notizie di mercato.
Michael Fora (26 anni) e Alessio Bertaggia (28) a fine stagione lasceranno Ambrì e Lugano: giocheranno a Davos e Ginevra. Il primo ha firmato un contratto di quattro anni, il secondo addirittura di cinque anni.
Se i tifosi del Lugano possono consolarsi con la firma di Elia Riva, che ieri aveva accettato di prolungare sino al 2024, per l’Ambrì la partenza di Fora è senza dubbio una brutta batosta.
Non si può certo dire che sia una sorpresa, anche perché quel contratto (1 stagione con opzione per una seconda) firmato lo scorso anno non poteva lasciare tranquilli.
Il giocatore ha infatti fatto valere la clausola rescissione che entro fine gennaio gli permetteva di andare via.
Perché Fora, da quest’anno capitano dei leventinesi, se ne va a Davos?
Solo questione di soldi o c’è dell’altro?
Possono essere tante le motivazioni che si celano dietro a un trasferimento.
Fora ci aveva già provato tre anni fa con l’avventura, andata male, negli Stati Uniti. Tornato ad Ambrì, si è presto imposto all’attenzione generale.
Con la nuova pista e la C sul petto, forse qualcuno ha pensato che il difensore potesse rappresentare il futuro dell’Ambrì. Non sarà così.
L’impressione è che il capitano cercasse soprattutto una nuova sfida sportiva e Davos, per ciò che si è visto in questi ultimi tempi, appare come un club in rapida ascesa.
L’Ambrì, pur con la pista nuova e le buone intenzioni, dà sempre l’impressione di restare ancorato alla vecchia idea di squadra umile, modesta ma anche con poche ambizioni.
Il martellante refrain del “non dimentichiamo chi siamo e da dove veniamo”, cozza con le comprensibili ambizioni dei giocatori che vogliono crescere sportivamente. E non solo economicamente.
Ecco perché anche i tifosi oggi, seppur dispiaciuti, non possono dirsi troppo sorpresi.
In fondo è anche il perché l’Ambri è così amato: i tifosi ne hanno accettato i limiti. 
Diversa la storia di Alessio Bertaggia. La scorsa settimana il direttore sportivo del Lugano Hnat Domenichelli aveva fatto presente la diversa posizione del club nei confronti di Riva e Bertaggia.
Al primo era stata sottoposta un’offerta molto interessante, mentre per il secondo il club ci stava ancora riflettendo. Il budget avrebbe richiesto una notevole riduzione del contratto che ovviamente il giocatore non poteva accettare. Si era capito che si andava verso la separazione.
Il Lugano perde un giocatore importante che è nel giro della nazionale e il Ginevra, che gli ha offerto addirittura cinque anni di contratto, aveva bisogno di rimpiazzare Vermin.
Se è vero che quest’anno Bertaggia non sembra al massimo del suo splendore e che nemmeno McSorley lo ritiene indispensabile, è anche vero che quando un giocatore di questo valore lascia un club, la perdita rischia di essere importante. Perché se è vero che gli stranieri sono importanti, sono quasi sempre gli svizzeri che ti fanno vincere i campionati. Il Langnau insegna. 
Intanto l’impressione è che si tendano a firmare contratti sempre più lunghi: abbiamo esempi anche nel resto della Svizzera con giocatori meno affermati.
Da cosa dipende? Forse dal fatto che i giocatori svizzeri, con l’aumento del numero degli stranieri dal prossimo anno, stiano cercando di tutelarsi?
(Alessio Bertaggia, con il suo numero 10, nella foto Putzu)