Le regine d'inverno
"Il Paradiso è un modello da seguire"
Parla Damiano Meroni, allenatore di un Taverne che ha chiuso l'andata in vetta alla Seconda Elite
Pubblicato il 03.12.2021 15:22
di Carlo Scolozzi
Subentrato all'ex "El segna sempre lü" Maurizio Ganz, quando quest'ultimo è andato ad allenare il Milan femminile, Damiano Meroni sta vivendo la sua terza stagione sulla panchina del Taverne. Dopo i due mezzi tornei per via del Covid, incrociando le dita questo è il primo campionato vero per un Mister sempre molto posato, tanto che potremmo definirlo un gentiluomo dell'area tecnica.
Avete chiuso l'andata in vetta, ma non è una sorpresa.
"Anche la scorsa stagione abbiamo flirtato con l'alta classifica, poi nel rush finale il Team Ticino ci ha preceduto di un punto. In generale, da quando sono qui a Taverne la squadra è sempre state nelle parti alte della graduatoria. D'altronde il mantra del nostro presidente è "non entriamo in campo per partecipare". Insomma, in caso di promozione lui non si tirerà indietro".
Che tipo è Carlo Burà?
"Appassionatissimo. Ìl nostro massimo dirigente è vulcanico e istintivo, nel senso buono del termine. Ogni tanto, infatti, dobbiamo mettergli la zavorra (ride)".
Non è stato un vero e proprio dominio quello del girone d'andata.
"No, in effetti è stato primo anche l'Ascona, col quale abbiamo inscenato un bel duello, risoltosi a nostro favore solo nelle ultime giornate. Abbiamo tra l'altro vinto sul loro campo. Ma ci sono altre compagini di buon livello. Penso al Brunnen e all'Emmenbrücke, che hanno un po' mollato verso la fine, e vedo molto bene il Gambarogno/Contone, uscito alla distanza. Ha trovato una discreta regolarità di rendimento. In definitiva non è stata tutta in discesa l'andata e la classifica lo testimonia. Noi abbiamo 28 punti, l'Ascona 24, Eschenbach e Gambarogno/Contone 22. Cercheremo di stare attaccati alla vetta fino alla fine. A proposito del campionato, penso sia l'unico al mondo con 14 squadre e 3 retrocessioni. Insomma, ti ritrovi nelle zone basse della classifica senza neanche accorgertene".
Qual è il vostro punto di forza?
"Incassiamo pochi gol, nella scorsa stagione siamo stati i migliori sotto questo aspetto. Parlo di fase difensiva, perché tutti si adoperano in copertura. Ma non siamo dei catenacciari, infatti segniamo parecchio. Anzi, per quanto creiamo dovremmo concretizzare molto di più. Ci vuole più cinismo sotto porta".
Com'è il livello del torneo?
"Buono. Ci si allena dalle tre alle sei volte a settimana e fisicamente sono tutti al top, c'è grande intensità nelle partite. Eppoi non c'è un campo inadeguato, tutte le strutture sono all'avanguardia. Basti pensare che ad Ascona nel 2008 si allenò la Germania, che preparò lì il suo Europeo".
Ci sono anche ex giocatori di Swiss Football League, uno l'avete voi.
"È il centrocampista Dusan Cvetkovic, che ha conosciuto il torneo di Challenge League con la maglia del Chiasso. Gli altri, invece, sono giocatori del calcio regionale. Ho a mia disposizione un bel gruppo, non mi posso lamentare, anzi. Sono tutti bravi ragazzi e gente che ha voglia, una qualità che non può mancare nel calcio amatoriale".
Meroni, potreste davvero sbarcare in Prima Classic. Volete essere il nuovo Paradiso?
"È un nostro vicino di casa, l'abbiamo affrontato in amichevole. Non siamo ancora al suo livello, né sul piano organizzativo, né su quello societario. Non solo per i buoni risultati ottenuti, il Paradiso è un modello da seguire".