Le regine d'inverno
"Peccato per Cagliari, quei treni passano una volta sola"
Intervista a 360° con Rijat Shala, viceallenatore del Melide che ha chiuso in vetta nel Gruppo 1 di Terza
Pubblicato il 04.12.2021 14:55
di Carlo Scolozzi
Ne ha viste tante in carriera il protagonista di quest'intervista e adesso mette la sua esperienza al servizio del Melide, capolista del Gruppo 1 di Terza. Lui altri non è che Rijat Shala, un passato importante in Italia e dei trascorsi bianconeri a Cornaredo.
Lei è il vice, ma col tecnico siete addirittura consanguinei.
"In effetti è la seconda stagione che io e mio fratello Mirsad alleniamo qui. In più io gioco anche. Diciamo che ci completiamo a vicenda".
Dirigete un'ottima squadra.
"L'anno scorso abbiamo inquadrato la situazione e preparato il terreno per quest'anno. Salire allora era difficile, nel nostro girone c'erano Collina d'Oro e Agno, poi promossi". 
Adesso però l'obbiettivo è la promozione.
"Assolutamente sì, non dobbiamo nasconderci e girarci intorno. Siamo primi, ma la classifica è molto corta, in ogni caso sarebbe un peccato non vincere il campionato con questo gruppo, abbiamo infatti tutte le componenti giuste per farcela".
La concorrenza è composta da Giubiasco e Ligornetto, a 2 e rispettivamente 4 punti da voi che ne avete 32.
"Non tralascerei neanche il Monteceneri, a quota 23. È una buona squadra e si è rinforzata con un ottimo portiere come Zukaj. Si stanno attrezzando bene tutti, sarà un girone di ritorno tosto. Noi stessi abbiamo aggiunto in difesa Giocaj, prelevato dal Morbio. Cerchiamo inoltre un centrocampista e un attaccante, perché abbiamo perso la punta Giacomo Imparato, figlio del presidente, andato a Nizza per motivi di studio. A proposito, noi non diamo neanche i rimborsi spese, così siamo tutti sullo stesso piano".
Parliamo di lei. Guardandosi indietro cosa vede?
"Beh, mi ricordo di quando andai al Cagliari, giocai subito titolare in Coppa Italia contro il Siena e poi mi ruppi il ginocchio. Peccato, il treno importante passa una volta sola nella vita. Ma non ho rimpianti, nonostante tutto fu un'ottima esperienza".
Ricordi delle altre piazze?
"Indimenticabili i due anni a Salerno, soprattutto quello in B. Poi ci fu il fallimento. Ci salvò il Lodo Petrucci e ci ripescarono in C. Vedere ora la Salernitana in A è un sensazione bellissima, le coreografie dei tifosi sono le più belle dell'intero campionato. Vissi intensamente anche l'esperienza a Foggia, una città difficile che mi temprò come uomo. Eppoi c'è la doppia promozione col Novara, tornammo in A dopo 55 anni".
Chiusura col Lugano.
"Conosco il Crus da tantissimi anni e sono felice per lui, è un tecnico molto preparato. Non è evidente maturare la prima esperienza in Super League. Peccato per i due errori difensivi di Berna, anche se perdere con lo Young Boys ci sta. La squadra fa un buon calcio e con due innesti potrà davvero giocarsela per i primi posti. Io incrocio le dita perché in quella società ho tanti amici".