Calcio
Inter e Mou, se mi lasci non ti cancello
Grande prova di forza dei nerazzurri, la Roma si arrende
Pubblicato il 05.12.2021 09:22
di Angelo Lungo
Il 3 giugno del 2008 José Mourinho sbarcava alla Pinetina e davanti a una folta platea di giornalisti presenti faceva presente che: “Sì, ma io non sono un pirla”. Fu così che cominciò la corrispondenza di amorosi sensi tra il portoghese e il popolo nerazzurro. Mou e l'Inter, una passione travolgente, una simbiosi totale. La Beneamata squadra anarchica, ribelle, volubile, incline allo sconforto, permeata di pessimismo aveva il suo condottiero, il suo capopopolo. Società, calciatori e tifosi avevano un capitano di ventura: carismatico, colto, poliglotta. L'impatto fu notevole: gli allenatori italiani difficilmente esprimevano opinioni forti o facevano dichiarazioni roboanti. Mou creava scompiglio, cercava lo scontro, lo provocava e lo cavalcava. E l'ambiente Inter lo seguì, senza dubbi, si consegnò a lui. Lo riconobbe come il difensore di un'identità che sfidava tutto e tutti. Due anni culminati nella notte di Madrid: dove si celebrò l'apoteosi e il tradimento. Inter di nuovo Campione d'Europa e portoghese in fuga, di notte, destinazione Real. Un dramma shakespeariano, all'insegna del c'eravamo tanto amati, ma non ci dimenticheremo mai. Pare che il tecnico, dopo la dipartita di Conte, si aspettasse una chiamata della dirigenza nerazzurra. Anelava a un ritorno, ma così non è stato. Incontro che è avvenuto come “nemici” all'Olimpico. I milanesi hanno schiantato la Roma. Non c'è stata partita, giallorossi annichiliti, inermi, hanno subito per 90 minuti. Nessuna reazione, nonostante il sostegno del pubblico che li ha incitati durante tutto l'incontro. Inzaghi si mostra mite, eppure sprigiona convinzione e consapevolezza. Il gruppo lo segue e accetta ogni sua decisione. Un vincitore e due grandi sconfitti: Mourinho Conte. La Beneamata l'indimenticato ex lo ha rispettato: poteva segnare ancora, ma si è fermata. Non ha voluto, giustamente, infierire.
Al ballo delle pretendenti per lo scudetto si è presentata una nuova invitata: l'Atalanta. I bergamaschi giocano con il piglio delle grandi. La rosa è, oltremodo, competitiva. Le potenzialità ci sono tutte per compiere un'impresa eccezionale. Il divario è ormai scavato tra le prime quattro e le altre. Un Campionato che promette di essere avvincente, si spera.