Le regine d'inverno
"Perini è il nostro Mourinho"
Parla Jordan Morgantini, capitano di un Semine che ha chiuso il 2021 in vetta alla Terza
Pubblicato il 07.12.2021 16:32
di Carlo Scolozzi
Parafrasando un vecchio film, quella del Semine è stata un'andata vissuta pericolosamente. Non si può infatti riavvolgere il nastro del campionato del Gruppo 2 di Terza senza tirare in ballo la famigerata rissa nella partita col Locarno. Oltre a questo, però, c'è un gruppo di ragazzi che ha chiuso il 2021 davanti a tutti, a 31 punti e in compagnia di Losone e Ravecchia, ma con una partita in meno, quella con le bianche casacche poi annullata.
Il capitano Jordan Morgantini spiega quali erano gli obbiettivi, a bocce ferme, della regina d'inverno.
"Sinceramente non ci aspettavamo di chiudere primi il girone d'andata. A inizio campionato, infatti, parlavamo più di retrocessione che di promozione e puntavamo a una salvezza tranquilla. Dopo avere vinto 4-3 col Ravecchia nel derby, però, abbiamo alzato il tiro".
Cosa ne pensate del vostro primato invernale?
"È una bella soddisfazione, ma non gli diamo tanta importanza in quanto non è ancora finita. Adesso, comunque, vogliamo cercare di salire in Seconda, vista e considerata la nostra posizione in classifica è giusto così".
Qual è stato il vostro punto di forza?
"Il gruppo e non è retorica. Siamo davvero nati e cresciuti tutti assieme. Poi c'è la ciliegina sulla torta, che si chiama Cristian Ianu. Ci ha dato un grosso contributo. Quando a fine mercato è venuto a giocare da noi abbiamo già cominciato a pensare in grande". 
Che tipo è l'attaccante romeno ex Bellinzona, Lucerna e Aarau?
"Una persona veramente umile. In passato ho giocato con altri calciatori con trascorsi in Lega Nazionale, ma uno così bravo e modesto non l'avevo mai incontrato. Non ci fa sentire il peso delle sue esperienze in categorie superiori, però in campo si vede che giocava ad altri livelli, fa ancora la differenza".
Di Mister Perini invece che dice?
"Innanzitutto è una bravissima persona. È un po' il nostro Mourinho, non punta sulla tecnica, ma sul morale. I risultati si sono visti".
Dopo i fattacci di Locarno e la seguente pausa avete perso un po' di brillantezza.
"Alla ripresa siamo stati sconfitti dal Riarena in campionato e dal Vacallo in Coppa Ticino, ma poi non abbiamo più perso una partita".
Se ripensa a quei giorni difficili post rissa, cosa le viene in mente?
"Sento ancora tanta rabbia, non è completamente passata".
Tornando indietro che farebbe?
"Forse, ragionando a freddo, mi comporterei diversamente. Anche se ho cercato di separare i litigiosi, ho comunque partecipato anch'io alla rissa. Quello è stato un mese difficile. Chiedo scusa alla mia squadra e alla mia famiglia".
Ha rimediato due anni di squalifica.
"Spero in una riduzione, perché tengo molto al calcio giocato. Il 3 febbraio c'è l'udienza al tribunale della Federazione Ticinese e lì se ne saprà di più".
Da capitano squalificato segue comunque la squadra.
"In qualità di spettatore non manco mai agli allenamenti e alle partite".