CALCIO
"Arriveranno lontano, sono bravi ragazzi e grandi professionisti"
Parla Fares Oueslati, da cinque anni in Ticino, traduttore e amico di Amoura e Behladj
Pubblicato il 08.12.2021 10:07
di L.S.
È nato 27 anni fa a Tunisi e da cinque vive in Ticino, a Castione.
Lui è Fares Oueslati, da un paio di mesi il miglior amico di Belhadj e Amoura, i due nuovi acquisti del FC Lugano. Il primo è tunisino come Fares, il secondo è algerino.
Al di là di essere loro amico, Fares è anche il loro traduttore.
Da qualche settimana il Lugano ha infatti deciso di affidargli questo importante compito, visto la difficoltà che i due ragazzi, che parlano soltanto arabo, hanno nel comunicare con l’ambiente.
Fares, tu giocavi a calcio in Tunisia, vero?
“Sì, giocavo come portiere nella squadra “Speranze” dello Stade Tunisien, squadra di serie A. Poi purtroppo ho avuto un serio infortunio al ginocchio sinistro e ho dovuto abbandonare i grandi sogni”.
Cinque anni fa sei arrivato in Ticino. Come mai?
“Ho conosciuto mia moglie a Tunisi: era lì per lavoro. Così sono venuto in Svizzera e ci siamo sposati”.
E hai continuato a giocare a calcio qui da noi…
“Sì, ho militato in diverse squadre. Ho iniziato nel Ravecchia: mi dissero che era Terza Lega e fui molto contento, pensando che fosse una specie di serie C. Mi accorsi dopo che non era così, ma non fu un problema. Sono stato benissimo in tutte le società in cui ho militato: Ravecchia, Arbedo, Daro, Roré e Sant’Antonino, in cui gioco ancora adesso. Ho incontrato allenatori e persone meravigliose”.
Dopo aver lavorato per la Pro Infirmis e per la Swisscom, per colpa del covid Fares non ha più un lavoro.
Ma è proprio in questo periodo che è nata l’opportunità a Lugano.
“Io conoscevo già Belhadj: in Tunisia i giocatori si conoscono tutti e quando ho saputo che veniva in Ticino gli ho scritto. Quando è arrivato ci siamo visti e frequentati e sono stato subito con lui a vedere qualche allenamento”.
Poi è arrivato Amoura.
“Esattamente. Anche se Amoura è algerino, ci capiamo bene parlando l’arabo. È vero che come per l’italiano, anche da noi ci sono diversi tipi di arabo, ma non abbiamo nessun problema a intenderci. Loro purtroppo non parlano il francese e adesso stanno frequentando una scuola di inglese”.
Siete diventati molto amici voi tre, o sbaglio?
“È inevitabile. Passiamo molto tempo assieme. Vengono spesso a casa mia a mangiare o a guardare le partite alla televisione. Ma poi vanno a casa presto: alle dieci e mezzo vogliono essere a letto. Ieri sera gli ho detto di restare a casa perché probabilmente sarebbe arrivata la neve. Sono dei grandi professionisti, due ragazzi che vogliono assolutamente arrivare”.
E come sei diventato loro traduttore ufficiale?
“Andavo spesso a vedere gli allenamenti e vedevo che ogni tanto il mister aveva qualche problema nel comunicare con loro. Gli ho detto che se voleva, potevo tradurre qualche concetto. Lui mi ha detto subito di sì e col tempo ha capito che la cosa poteva essere utile sia per lui che per loro”.
E come ti trovi in questo ruolo?
“Mi diverto tantissimo. Il calcio è sempre stato il mio mondo e poter stare in mezzo ai giocatori è affascinante. Quando il mister mi chiama sono sempre felice di dargli una mano. Ogni tanto ricevo richieste anche dagli altri giocatori che vogliono trasmettere dei messaggi a Amoura o Behladj. È tutto molto stimolante”.
Che tipi sono i due ragazzi?
“Entrambi sono grandi professionisti, gente che ha in mente soltanto il calcio. Sanno quello che vogliono. Sono molto simpatici, hanno sempre il sorriso stampato in faccia. Amoura è uno che ha sempre voglia di vincere: tutti gli dicono di stare calmo, che è forte e che con il tempo ce la farà. Quando gli dicono che assomiglia a Salah, risponde che lui è Amoura. E basta”.
E Belhadj?
“Un ragazzo eccezionale. Mi spiace che si sia fatto male quando si stava inserendo molto bene. Ma adesso sta recuperando molto bene, ha già iniziato a toccare il pallone e di questo è molto felice. Stiamo parlando di un giocatore che in Tunisia era già abbastanza conosciuto”.
A proposito di Tunisia: che calcio si gioca dalle vostre parti?
“Sia da noi che in Algeria si gioca un calcio meno tattico ma molto aggressivo e fisico. Credo che i due ragazzi, che hanno un talento straordinario, stiano proprio lavorando su questo aspetto. Con lo staff che c’è a Lugano non ho dubbi che miglioreranno tantissimo”.
Per chiudere: possiamo dire che Amoura e Behladj sono contenti di essere in Ticino?
“Assolutamente sì. Sono molto felici. Hanno sentito da subito la fiducia della società e hanno un ottimo rapporto con lo staff tecnico e con Da Silva, davvero una persona eccezionale”.
E tu resterai ancora a lungo il loro traduttore…
“Io sono felice di questo ruolo. Mi hanno trattato tutti benissimo e ho un grande rapporto con i due ragazzi e l’ambiente. So che anche a loro fa piacere la mia presenza e io non posso che esserne felice. Sarò sempre a disposizione del club quando avrà bisogno di me”.
(Nella foto, da sin. Fares, Amoura e Belhadj)