Calcio
Il Milan è ultimo, Salah il più forte di tutti
I rossoneri escono da tutte le competizioni europee
Pubblicato il 08.12.2021 12:59
di Angelo Lungo
L'ultima vincitrice del Campionato italiano arrivò ultima nel girone Champions della passata stagione. L'attuale capolista non ha voluto essere da meno dei cugini e ha deciso che era tempo di uscire da tutte le competizioni europee. Nel giorno della celebrazione del suo patrono Sant'Ambrogio e dell'inaugurazione del suo prestigioso teatro, le ambizioni di Milano subiscono un duro colpo. Il Milan esce mestamente, in modo anonimo. Il mantra del giustificazionismo batte la grancassa: delle assenze e degli errori arbitrali. Ma i limiti mostrati sono evidenti: il Liverpool si è presentato con una formazione infarcita di ragazzini. Gli errori clamorosi, concettuali e tecnici, sono stati fatti proprio dai giocatori che in Italia fanno la differenza: Kessie e Tomori. Ma l'emblema è la prestazione di Ibrahimovic: autentico spettatore della partita. Tuttavia pretendere che l'attaccante riesca a tenere simili ritmi è impensabile. Lo svedese gioca da fermo e in Europa non fa paura a nessuno. In Italia, invece, è considerato un autentico spauracchio. Il messaggio non ammette repliche: il calcio italiano per competere a certi livelli deve ripensare se stesso in maniera radicale.
La partita ha confermato che un fuoriclasse calca i campi europei, sottovalutato poiché poco mediatico: Mohamed Salah. Premessa: il gioco del calcio moderno è veloce. L'egiziano abbina a questa sua dote una tecnica sopraffina. La proporzione dei suoi gol e l'incidenza nella gara è impressionante. Lanciato nello spazio è quasi immarcabile. La sua velocità raggiunge i 35 km/h e la usa in maniera efficace: sia con la palla, sia senza. Essendo migliorato tatticamente la sua forza è evidente e dirompente. Rimanda un'immagine di normalità e ineluttabilità, eppure i suoi tocchi di palla sono sublimi: vellutati e morbidi, solo all'apparenza facili. Salah fuoriclasse è diventato, ha saputo formarsi e migliorarsi: smentendo chi lo riteneva un eterno incompiuto. In silenzio è andato altrove: oltre i suoi limiti, oltre le considerazioni comuni.
Tutto questo Klopp lo ha capito e recentemente ha dichiarato: “Andiamo: chi è che può essere considerato meglio di lui?”.
Domanda da non porre a chi assegna il Pallone d'Oro.