Calcio
"Non c'è ancora un campione d'inverno, ma è un titolo che lascia il tempo che trova"
L'allenatore del Losone Gabriele Censi fa chiarezza sulla vetta del Gruppo 2 e loda il suo giovane e valido gruppo
Pubblicato il 08.12.2021 17:52
di Carlo Scolozzi
C'è un interrogativo che avvolge la vetta del Gruppo 2: con Semine, Losone e Ravecchia a quota 31 chi è il campione d'inverno? Qualche personaggio dell'ambiente losonese faceva notare che il primato è della squadra dei Saleggi e non del Semine, per via della classifica fair play, ma è proprio così? Abbiamo interrogato su questo e altri argomenti proprio il tecnico del Losone Gabriele Censi.
Mister, ci sveli il tecnicismo che riguarda questo titolo di campione d'inverno che non si sa a chi assegnare.
"La verità è che non c'è ancora un campione d'inverno, perché bisogna prima attendere il ricorso sulle vicende di Semine-Locarno. Se le sanzioni fossero confermate, saremmo noi i beneficiari di questo primato che, per me, lascia il tempo che trova. Fa piacere essere inaspettatamente lì davanti, non lo nego, ma siamo addirittura in tre a pari punti e poi i campionati si vincono alla fine. Mi sarei sentito campione d'inverno se avessi staccato le inseguitrici. Quello che più mi interessa sono i risultati conseguiti e il gioco espresso".
Che tipo di squadra siete?
"La più giovane del campionato e questa è la nostra soddisfazione più grande. Significa aver lavorato bene, se siamo al livello delle favorite come Ravecchia e Locarno. Per me sono loro le squadre faro che si giocheranno la promozione. Il Semine lo metto un passo indietro. I favoriti in assoluto, comunque, sono i ragazzi di Frigomosca. Ci fa onore il fatto che peschino nelle categorie superiori, vuol dire che ci temono. Come piazza, comunque, sarebbe giusto che salisse il Locarno".
Ancora a proposito del Losone, è vero che è formato completamente dai suoi ex Allievi?
"Lo confermo. Abbiamo attuato una rivoluzione, Mister compreso, e siamo andati a riprenderci tutti quei ragazzi che erano ormai sparsi nel Locarnese, chi a Verscio, chi a Minusio, Tenero o Gordola. È tutta gente cresciuta nel Losone e lo sottolineo".
Se si guarda indietro cosa vede?
"Una prima parte di andata nella quale non eravamo ancora rodati, ma in cui abbiamo impattato 2-2 col Locarno, rispondendo per ben due volte al loro vantaggio. È stata forse la gara più emozionante e non sembrava neanche un match di Terza. Nella seconda metà abbiamo proposto un calcio di altissimo livello, vincendo diverse partite con ampio margine".
Siete imbattuti, quindi non avete rimpianti?
"Beh, qualcosina ci sarebbe. Un paio di pareggi avrebbero potuto essere dei successi, soprattutto quello col Semine. Abbiamo controllato bene la gara senza chiuderla e così è terminata 1-1".
Qual è stata la vostra forza?
"Il fatto che i ragazzi si conoscessero già dagli Allievi. Questo è innnazitutto un gruppo di amici. Inoltre la squadra ha lavorato molto bene in allenamento. Tecnicamente e tatticamente è infatti cresciuta parecchio, una crescita che definirei inaspettata".
Alla ripresa degli allenamenti affronterete compagini di categoria superiore.
"In queste gare si fa esperienza e si impara molto, per questo ho organizzato amichevoli contro Sementina e Solduno. Nel girone di ritorno, vista la classifica, non saremo più la sorpresa e chi ci incrocerà giocherà col coltello fra i denti".
Su quali aspetti insisterà?
"Continuerò sulla via tracciata nel girone d'andata, ossia allenamenti molto intensi per migliorare tecnicamente e crescere sul piano dell'agonismo. Così potremo vincere quelle partite sporche, che in questa prima metà di stagione abbiamo invece pareggiato. Dobbiamo insomma imparare a imporci anche 1-0 e 2-1, soffrendo".
Pronostici per il ritorno?
"Non ne faccio per scaramanzia, ma questo gruppo farà ancora parlare di sé e darà battaglia contro tutti".