All or Nothing Juventus, il format sportivo di Amazon Prime
uscito il 25 novembre in 241 paesi nel mondo, racconta i dietro le quinte della
scorsa stagione calcistica del club bianconero. Una serie che ha richiesto ben
40 settimane di riprese e 40 giorni per montare ogni singolo episodio, ma che
si è dimostrata vincente.
Per chi l’avesse già vista, ecco cinque pensieri relativi
alla serie:
1. Andrea
Pirlo allenatore? Ci sa fare. L’ex centrocampista, alla sua prima esperienza su
una panchina, ha dimostrato di saper gestire un gruppo, motivando i suoi
calciatori durante gli allenamenti e nei prepartita, strigliandoli quando
necessario. Il Pirlo pacato e silenzioso a cui tutti eravamo abituati, quindi,
si sa trasformare.
2. CR7, un
corpo estraneo a Torino. A 35 anni Cristiano Ronaldo era alla sua terza
stagione in bianconero: poteva trascinare i giovani con la sua esperienza ed
erigersi a “senatore” alla pari di Buffon, Bonucci e Chiellini, invece in tutte
le riprese lo si vede sempre da solo. Ad allenarsi o a prendere il sole.
Emblematica la scena girata durante i preparativi per il video di Natale:
l’azienda CR7 non ha tempo da perdere.
3. McKennie
alla Pinsoglio: allegria che fa bene. Il centrocampista statunitense si è
presentato a Torino col 18% di massa grassa, non il miglior biglietto da visita
per il primo grande salto della carriera. Da subito, però, ha dimostrato di
legare con tutti i compagni e portare sana allegria nello spogliatoio. Proprio
come il terzo portiere, ormai colonna del club.
4. Il
Presidente sempre presente. Andrea Agnelli vive la Juve 365 giorni all’anno:
dagli allenamenti alle partite, si presenta quotidianamente alla Continassa
quasi come un membro dello staff. Osserva tutto attentamente e non risparmia i
commenti. Anche a chi alla Continassa non c’è più, ne sa qualcosa Maurizio
Sarri…
5. Dybala
assente. Nella serie appaiono quasi tutti i calciatori bianconeri, ma
all’appello manca Paulo Dybala. Che non ha passato una stagione semplice a
causa dei numerosi infortuni, ma di lui proprio non c’è traccia.