Hockey
Il derby secondo Schlegel
Il portierone del Lugano pronto per la sfida di stasera
Pubblicato il 10.12.2021 09:27
di Red.
«Niklas Schlegel ci dà ogni sera la possibilità di vincere», ama ripetere Chris McSorley. Non ha torto, il coach canadese. Da quando il portiere è tornato a giocare, dopo l’infortunio che l’ha tenuto a lungo lontano dal ghiaccio, il Lugano ha conquistato 12 punti in cinque partite. Si era fatto male in un derby vinto ai rigori alla Gottardo Arena, l’estremo difensore, tornato a giocare - ancora in un derby vinto dal Lugano - dopo la pausa dedicata alla nazionale. «Beh - commenta Schlegel con un sorriso -, il derby è sempre speciale e non solo per me. Gli infortuni inoltre possono accadere contro ogni squadra, non solo con l’Ambrì Piotta (ride, ndr)» ha spiegato al Corriere del Ticino.
«Non è stato difficile ritrovare ritmo e concentrazione. Il problema semmai è che venivamo da un periodo molto difficile e c’era tanta pressione sulle nostre spalle da parte dei tifosi e dei media. Era la prima lunga pausa per infortunio della mia carriera e ho spinto tanto, con i medici e i fisioterapisti, per tornare a giocare. Avevo svolto solo tre allenamenti, prima di quel derby, e non volevo correre rischi. Quando i dottori mi hanno detto che non c’erano pericoli, ho deciso di scendere in pista. È stato un successo importante, perché ci ha permesso di ritrovare la fiducia nei nostri mezzi e di tornare a lavorare con la mente più libera ».
«In ottobre e a inizio novembre il nostro calendario è stato particolarmente fitto, tra campionato e Champions League abbiamo disputato un gran numero di partite. Inoltre, siamo stati particolarmente colpiti dagli infortuni. Durante e dopo la sosta abbiamo potuto recuperare le energie e pian piano l’infermeria si è svuotata. Abbiamo finalmente potuto allenarci insieme e giocare insieme, con le stesse linee. È stato importante per raggiungere il giusto equilibrio».
«Ho capito cosa significa il derby con l’Ambrì Piotta pochi giorni dopo essere arrivato a Lugano. Abbiamo perso 7-2 alla Valascia e nello spogliatoio sembrava che fosse morto qualcuno. È stato terribile, anche se io ero rimasto in panchina quella sera. In tutta la Svizzera si parla delle sfide tra bianconeri e biancoblù: durante le partite mi piace parlare con i miei compagni durante le azioni, ma nel derby non riesco. C’è troppo rumore in pista, comunicare è impossibile (ride, ndr)». Non ha però nessun rito scaramantico, il portiere: «La mia preparazione è la stessa per tutte le partite e non la cambio per un derby».