Un derby non si gioca, si vince!
Sì, perché il derby è una partita a parte.
Non conta la classifica, non contano gli infortuni e nemmeno i problemi nello spogliatoio, chi gioca il derby è come se giocasse una finale, la gara più importante della stagione.
È vero, l'Ambrì sta attraversando un momento di difficoltà, mentre per Lugano è l’esatto contrario e questo parrebbe portare più l’ago della bilancia a favore dei bianconeri ma, non sarebbe la prima volta se assistessimo ad un rovesciamento delle parti.
Di fronte infatti ci sono due squadre completamente differenti allenate da due forti personalità altrettanto differenti.
Eppure c’è un qualcosa che le accomuna, un qualcosa che non smetterò di ripetere a chiunque scelga di approcciarsi al “magico mondo del coaching”, ovvero:
“È solo quando si sceglie di giocare per la gioia di giocare che si produrranno risultati”.
Solo così ci si può riprendere la consapevolezza della propria forza e ritrovare l'atteggiamento mentale positivo per affrontare qualsiasi sfida.
Ed ecco che se il gruppo creato da Cereda riuscirà a scendere in pista senza più quell’interferenza generata dalla “frustrazione del non riuscire a”, sostituita dalla semplice volontà di giocare al meglio delle proprie possibilità, allora tutto prenderà una piega diversa.
Perché tutti noi sappiamo di cosa è capace un gruppo coeso quando crede nella propria forza, nelle proprie capacità e soprattutto nel meritarsi il raggiungimento dell’obiettivo.
In conclusione, se fossi McSorley, lavorerei sul gestire al meglio la concentrazione dei suoi ragazzi, creando quel giusto livello di incertezza tanto da non farli arrivare alla Gottardo Arena con l’idea di vincere facile perché, come scritto in precedenza, il derby è una partita a parte.