CALCIO
Il Crus non si volta indietro
Il mister parla alla vigilia di San Gallo-Lugano, una gara che definisce intrigante.
Pubblicato il 10.12.2021 12:43
di L.S.
È ottimista, per domani ha buone sensazioni.
Il San Gallo è un libro aperto: gioca un calcio offensivo ma dietro è molto vulnerabile. Non è un caso se ha la peggior difesa della Super League.
Mattia Croci-Torti lo ha studiato tutta la settimana. A dire la verità lo conosceva già, eppure ha voluto preparare qualcosa di speciale. Come fa sempre d’altronde.
Per cercare di sorprendere Zeidler, tecnico che ha studiato alla corte di Ragnick, ora al Manchester United.
È uno Zeman rossocrociato il tecnico dei sangallesi, uno per il quale conta sempre fare un gol più degli avversari.
Due anni fa aveva una squadra forte e quasi vince il campionato.
Poi gli hanno venduto Itten, Demirovic, Ruiz e Quintillà e la squadra ovviamente è crollata.
Ora lotta nei bassifondi della classifica e soltanto a sprazzi riesce a stupire come era solita fare.
Alti e bassi che non devono interessare un Lugano che invece è costante e sembra aver trovato una sua filosofia.
Si modifichea il sistema di gioco a San Gallo: non si cambieranno invece gli uomini.
Per la prima volta scenderanno in campo gli stessi undici che hanno battuto il Sion.
Per il Crus si tratta di una sfida intrigante, di un esperimento sulla sua squadra: cercare di capire come gli stessi uomini si adatteranno ad altri compiti.
Il mister continua a “regalare” stimoli diversi ai suoi ragazzi: non si ferma, ha voglia di stupire, di dimostrare che il calcio ha mille sfaccettature.
Lo sa, certo che lo sa, che oggi sono cento giorni sulla panchina bianconera.
Inutile chiedergli se è felice: ovvio che lo sia, anche se cerca di mantenere i piedi per terra.
Si era lasciato andare in settimana dicendo che vuole vincere la Coppa: giunti ai quarti di finale, chi non ci farebbe un pensiero?
Per il resto guarda avanti. Dopo una vittoria gioisce, com’è giusto che sia, ma poi subito pensa al prossimo impegno. Alla prossima sfida. Senza cullarsi troppo sul successo ottenuto.
Un difetto? No. Anche se lui non è convinto. Infatti se lo chiede.
Ma nel calcio, come nella vita, guardarsi indietro non ha mai fatto bene a nessuno.
E senza che se ne renda pienamente conto, è proprio questa la forza del Crus.