Diciamo le cose come stanno: l’Ambri ha i
peggiori stranieri della LNA. E di chi è la colpa? Semplice: di chi li ha
scelti.
Il ds Paolo Duca ed il coach Luca Cereda alla domanda specifica sul rendimento dei singoli rispondono nascondendosi dietro ad una foglia di fico: ‘Siamo in difficoltà, non bisogna parlare dei singoli, noi siamo e rispondiamo come team’.
È una linea di difesa rispettabile. Coerente. Valida. Che per questo Ambrì Piotta, che vive sull’entusiasmo di una bellissima pista nuova e del buon mercato sul fronte dei giocatori svizzeri (sono arrivati Inti Pestoni, André Heim e Dario Bürgler: giocatori spesso decisivi) ha una sua credibilità. Finché i risultati seguono.
Ma la credibilità è ballerina. Dipende dagli obiettivi stagionali. E vale finché la classifica legittima le scelte fatte.
Ora però l’Ambri è fuori dai pre-playoff. La Gottardo Arena mormora. Ora.. è ora di alzare la voce.
E’ colpa di Luca Cereda? No. Diciamolo: le ha provate tutte. Ha cambiato le linee. Ha tenuto il gruppo costantemente sotto pressione. Ha insistito sul senso di appartenenza. Ed il gruppo risponde. Il gruppo c’è.
Cereda ha pure messo gli stranieri assieme, in un terzetto offensivo. Ha provato varie opzioni sul PP. Le ha tentate tutte. Risultato? 11 sconfitte in 12 match. E cosa vuol dire? Che il problema va aldilà del coaching.
Il problema è chiaro. Si torna li: gli stranieri non rendono (solo 20% dei punti). Dunque... elementare Watson...il ds Paolo Duca ha sbagliato le sue valutazioni - ancora una volta - sugli stranieri.
Gli stranieri degli altri club segnano e forniscono assist. Quelli dell’Ambrì no. Gli stranieri degli altri club sono decisivi. Quelli dell’Ambrì no. Gli stranieri degli altri club hanno leadership e aiutano ad alzare il livello dei giocatori svizzeri. Quelli dell’Ambrì... lasciamo perdere.
Ok. Detto del problema, dove sta l’inghippo? Credo stia nel tipo di giocatore scelto. Quelli dell’Ambrì hanno anche talento....ma sono spesso troppo vecchi e lenti (e molto timidi) rispetto a quelli degli altri club di National League.
Voilà. Velocità. Esplosività. Killer instinct. Il PP deve girare se non hai quattro linee di qualità.
Caro Duca, a questo punto era meglio se prendevi Linus Klasen...
Il ds Paolo Duca ed il coach Luca Cereda alla domanda specifica sul rendimento dei singoli rispondono nascondendosi dietro ad una foglia di fico: ‘Siamo in difficoltà, non bisogna parlare dei singoli, noi siamo e rispondiamo come team’.
È una linea di difesa rispettabile. Coerente. Valida. Che per questo Ambrì Piotta, che vive sull’entusiasmo di una bellissima pista nuova e del buon mercato sul fronte dei giocatori svizzeri (sono arrivati Inti Pestoni, André Heim e Dario Bürgler: giocatori spesso decisivi) ha una sua credibilità. Finché i risultati seguono.
Ma la credibilità è ballerina. Dipende dagli obiettivi stagionali. E vale finché la classifica legittima le scelte fatte.
Ora però l’Ambri è fuori dai pre-playoff. La Gottardo Arena mormora. Ora.. è ora di alzare la voce.
E’ colpa di Luca Cereda? No. Diciamolo: le ha provate tutte. Ha cambiato le linee. Ha tenuto il gruppo costantemente sotto pressione. Ha insistito sul senso di appartenenza. Ed il gruppo risponde. Il gruppo c’è.
Cereda ha pure messo gli stranieri assieme, in un terzetto offensivo. Ha provato varie opzioni sul PP. Le ha tentate tutte. Risultato? 11 sconfitte in 12 match. E cosa vuol dire? Che il problema va aldilà del coaching.
Il problema è chiaro. Si torna li: gli stranieri non rendono (solo 20% dei punti). Dunque... elementare Watson...il ds Paolo Duca ha sbagliato le sue valutazioni - ancora una volta - sugli stranieri.
Gli stranieri degli altri club segnano e forniscono assist. Quelli dell’Ambrì no. Gli stranieri degli altri club sono decisivi. Quelli dell’Ambrì no. Gli stranieri degli altri club hanno leadership e aiutano ad alzare il livello dei giocatori svizzeri. Quelli dell’Ambrì... lasciamo perdere.
Ok. Detto del problema, dove sta l’inghippo? Credo stia nel tipo di giocatore scelto. Quelli dell’Ambrì hanno anche talento....ma sono spesso troppo vecchi e lenti (e molto timidi) rispetto a quelli degli altri club di National League.
Voilà. Velocità. Esplosività. Killer instinct. Il PP deve girare se non hai quattro linee di qualità.
Caro Duca, a questo punto era meglio se prendevi Linus Klasen...
(foto Zocchetti)