Calcio
"Troppi pregiudizi su Baumann"
L'ex portiere del Lugano Giovanni Proietti para le critiche all'attuale estremo difensore bianconero
Pubblicato il 14.12.2021 11:59
di Carlo Scolozzi
Sabato era in tribuna a San Gallo e ha potuto quindi vedere da vicino l'operato del tanto discusso Baumann. Poi, con la sua esperienza, è l'interlocutore ideale in questo tipo di situazioni. Lui è Giovanni "Gigi" Proietti, ex portiere del Lugano e attuale allenatore di tutti gli estremi difensori del Rapperswil (Promotion League) compresi quelli delle giovanili. Nel Rappi, insomma, fa quasi tutto lui.
Proietti, come ha visto il famigerato intervento di Baumann contro la squadra di Zeidler?
"Da fuori è sempre difficile valutare. Si tratta di una palla messa forte sui cinque metri, bisognerebbe conoscere la valutazione che ha fatto lui. Forse si aspettava il tocco del giocatore sangallese che gli stava davanti. Ho visto la trasmissione "Fuorigioco" e ritengo che, in ogni caso, gli stiano attribuendo troppe colpe".
Ci spieghi meglio questa sua sensazione.
"Mi sembra che ogni minimo tentennamento di Baumann venga ingigantito. Paga ancora per degli errori passati. Adesso andrebbe invece lasciato tranquillo e non esposto alle critiche".
Col Sion, infatti, l'aveva visto bene.
"Appunto. però in quel caso nessuno ha sottolineato la prestazione del portiere, che aveva fatto una grande partita, era stato molto sicuro sulle palle alte e, in generale, molto sereno. Anche a San Gallo, dopo il gol incassato, ha sfoderato una paratona. Ma questo non si dice e si parla di errore dell'attaccante avversario. Due pesi e due misure insomma. Si è infatti troppo prevenuti su Baumann, che gioca con una spada di Damocle sulla testa. In definitiva, poi, quello di sabato non è un errore madornale. Ma è un film già visto a Lugano".
In che senso, scusi?
"Anche ai miei tempi venivano sottolineati solo gli errori del portiere, mai i meriti".
Tornando a Baumann voleva aggiungere qualcosa?
"Non è facile tornare in campo dopo due mesi al posto del portiere titolare infortunato. Inoltre in una squadra terza in classifica. Rientrare di colpo è difficile, insomma".
Come descriverebbe i tre portieri del Lugano, ossia Saipi, Baumann e Osigwe?
"Li conosco solo per averli visti giocare e non personalmente, quindi non posso esprimermi granché. Tecnicamente sono tutti bravi a giudicare, ma per un giudizio completo bisogna sapere che carattere ha un portiere, come affronta un suo errore. Valutare senza tenere presente l'aspetto mentale è riduttivo. Visti dall'esterno sono comunque tre portieri differenti ma con grandi qualità. In quel ruolo il Lugano è pienamente coperto. Non penso che ci siano in giro molte squadre che possano vantare tre estremi difensori con simili caratteristiche e tutti e tre allo stesso livello. Nenache Basilea e Young Boys li hanno. È un problema per il Crus, ma anche un piacere. Significa che la società ha lavorato bene".
La stupisce, appunto, il lavoro del Crus in generale?
"Non mi sorprende affatto. Ho giocato tre anni con lui in bianconero e ricordo che anche quando scendeva in campo aveva un'empatita incredibile. Riusciva a tenere unito tutto il gruppo e organizzava eventi fuori dal rettangolo verde. È stato intelligente a non stravolgere nulla, perché il Lugano aveva già una buona base".
Che squadra ha visto sabato a San Gallo?
"Un Lugano che aspettava per colpire con le ripartenze e che faceva leva soprattutto sulle qualità di Bottani, Lovric e Lavanchy. Ma ciò che più mi ha colpito è stata la capacità di correre e soffrire assieme. È la grande novità di questa stagione". 
Dove può arrivare?
"Beh, è un campionato molto equilibrato e non so se lo Zurigo terrà fino alla fine. Il Lugano potrebbe quindi essere la mina vagante lì davanti. Bisognerà anche vedere cosa succederà in sede di mercato e quali saranno le dinamiche societarie".
Per chiudere, uno sguardo sulla Prima Promotion.
"Quelli che mi hanno impressionato di più sono Chiasso e Stade Nyonnais. Coi rossoblù perdemmo 5-0 e dopo la partita feci i complimenti all'allora Mister Baldo Raineri, perché avevano giocato intensamente dal primo all'ultimo minuto. Poi hanno avuto un calo. Il Bellinzona invece è una squadra lineare, cinica, non ti regala niente e non fa una grande mole di gioco, ma quando ha l'occasione da gol ti punisce. Ha qualità ed esperienza da Challenge League. Inoltre Cortelezzi fa la differenza in questa categoria: è stato così anche a Yverdon. Coi granata abbiamo perso 1-0 in trasferta, dopo una gara equilibrata. Ripeto che considero tosto lo Stade Nyonnais, che può perdere e vincere con tutti. Il Breitenrain? Ha la stessa squadra ormai da tre stagioni e gli gira tutto bene. I bernesi ci hanno sconfitto due volte, per 4-0 e rispettivamente 1-0. Nel secondo caso abbiamo avuto cinque occasioni per segnare e siamo stati castigati su una palla inattiva. C'è sempre la sorpresa, nello scorso torneo fu il Cham".