Presagendo Verstappen, nella notte di guida da San Gallo
ripenso alla partita appena vista, tra una curva pennellata ad arte e l’occhio
ai manometri, dato che l’ultima volta è piovuto un multone a tradimento, a me
che vado sempre in treno e che mi si potrebbe capire, insomma.
Dunque, il Lugano che porta via un punto è un equivoco.
Poteva fare di più, troppo presto ha pensato a contenere, sfiancando Lovric e
Bottani sulla trequarti nel tentativo di tenere cucito lo schieramento.
Perdendo di fatto tre giocatori, i due citati più l’abbandonato Abubakar,
mentre il San Gallo isterico, con la metà dei punti luganesi in classifica,
guadagnava metri e decibel.
Tutti gli esperti da tribuna e da salotto puntano il dito su
Baumann, semplificando il ragionare. Vero che il portiere ha lasciato sfilare
un pallone quasi morto, ma quel pallone era ancora infido a causa della mancata
deviazione di Duah. Il fatto è che il Lugano ha difeso male la pietra preziosa
di Lovric, quel gol da campione a sei secondi dalla fine del primo tempo,
arretrando e spaccandosi. Avesse tenuta più alta la linea, la disperata squadra
di casa non sarebbe mai arrivata al tiro, sempre più confusa e arrabbiata.
Zeidler sembrava Nicholson in "Qualcuno volò sul nido del cuculo", creativo ma sfiancante nel suo
agitarsi, mentre il pubblico faceva come in chiesa, sedendosi e alzandosi tra
preghiere e invettive. Ambientaccio, che il Lugano poteva fronteggiare meglio
tenendo palla, se solo non avesse obbligato Custodio e Sabbatini (nei nomi, il
destino) a un lavoro erculeo dovuto ai palloni che davanti non reggevano più.
Chiaro che un episodio poteva annullare tutto, come in
effetti è successo. E se non ci avesse messo una pezza Baumann, proprio lui, su
Youan, gli episodi sarebbero stati due e ciao. Ma questa concessione di campo
ai biancoverdi non è responsabilità di nessuno: è solo che il Lugano è corto,
mancano centrocampisti, mancano rincalzi che migliorino la resa. Anche Amoura è
un orpello, che se non servito rimane là a vagheggiare.
Per questo il Crus si è detto soddisfatto del punto, sa di
avere solo rondinelle e non falchi e il corto muso gli si addice poco.
Verso Splügen finisco l’analisi e inserisco il tempomat,
tradendo anche la voglia di Gran Premio.