Calcio
Gnonto ed Esposito, interisti di Svizzera
Vicende differenti per i due prodotti del vivaio nerazzurro, che giocano nello Zurigo e rispettivamente nel Basilea
Pubblicato il 14.12.2021 11:11
di Silvano Pulga
La notizia è della settimana scorsa: a una manciata di minuti dal termine della sfida di Conference League tra il Basilea e il Qarabag, giovedì scorso, l’attaccante rossoblù (ma di proprietà dell’Inter) Sebastiano Esposito, al rientro dopo un lungo infortunio, secondo quanto riportato dal Blick, si è rifiutato di obbedire all’ordine del tecnico Rahmen di scendere in campo, negli ultimi 10’, per sostituire un compagno, tra l’altro scatenando le ire del capitano Valentin Stocker e di altri compagni, tra i quali Michael Lang e Jordi Quintillà.
Sempre il Blick ha riportato le parole dell’addetto stampa dei renani, Simon Walter, il quale ha dichiarato:  “Tutto questo non è ovviamente tollerabile, ma ne discuteremo al nostro interno.” Nella vicina Penisola, la notizia è stata riportata solo da alcuni siti specializzati, sfuggendo ai grandi quotidiano sportivi e, anzi, abbiamo visto, sui social, che un blog in italiano che segue il Basilea, e che aveva retwittato l’articolo del Blick, è stato attaccato da alcuni sostenitori della squadra milanese, che lo hanno accusato di diffondere notizie non vere. Molti altri tifosi nerazzurri, però, sul suo profilo Instagram, hanno stigmatizzato la sua scelta, ricordandogli che giocatori affermati come Eriksen, per dire, lo scorso anno, entrando nei 10 minuti finali, hanno dimostrato maggiore umiltà e professionalità. In ogni caso, il ragazzo, a Ginevra, nella partita giocata dai renani in questo fine settimana, non è stato convocato, a conferma della veridicità dei fatti. Fin qua, la notizia.
Da genitori di figli pressappoco della stessa età, proveremo a essere più indulgenti. Sappiamo, per esempio, che la maturità non la si raggiunge solo con un conto in banca a parecchi zeri, o a una determinata età, ma con l’esperienza e i consigli. Abbiamo apprezzato la scelta dell’Inter di mandare il ragazzo in Svizzera, in una squadra di prima fascia della nostra Super League, con la prospettiva di giocare in Europa e (almeno in casa) davanti a 20.000 spettatori di media a ogni partita. Abbiamo davanti agli occhi le tribune quasi deserte di tanti stadi della Serie B italiana, che sarebbero stati l’alternativa per un giocatore che, nella casa madre, è chiuso nel suo ruolo da almeno un paio di elementi. Come scrivevamo sopra, a volte i ragazzi vanno aiutati a crescere, e ci auguriamo che qualcuno, da Milano, sia andato oltre Gottardo a spiegare al giovane attaccante ciò che abbiamo scritto sopra.
Tutt’altra pasta Degnand Wilfried Gnonto, classe 2003, nato a Verbania, di origine ivoriana, anch’egli cresciuto nel vivaio nerazzurro, capocannoniere dalla U17 italiana nei mondiali di categoria del 2019 in Brasile. Il ragazzo, protagonista con due gol della vittoria dello Zurigo a Losanna, e autore sinora di 4 centri, ha fatto invece la scelta di non legarsi con un contratto professionistico alla compagine milanese, optando per la Svizzera, in una squadra della massima serie, dove avrebbe potuto trovare spazio. Scommessa vinta, per la giovane alla sinistra dei tigurini, primi in classifica. Perché, in fondo, la maturità non arriva per tutti nello stesso momento. E, alcuni, magari, crescono prima. Indipendentemente dall’ammontare del conto in banca.