Calcio
"Non sono mai stato pronto come ora"
L'attaccante Zoran Josipovic, che ha risolto i problemi al ginocchio, ha una grande voglia di tornare in campo
Pubblicato il 15.12.2021 13:42
di Carlo Scolozzi
Classe 1995, di ruolo attaccante, ha una gran voglia di spaccare nuovamente il mondo. A chi corrisponde questo identikit? Ma all'ex Lugano e Chiasso Zoran Josipovic, reduce da due anni all'estero, trascorsi nel Beroe in Bulgaria e rispettivamente nel Celta Vigo B in Spagna.
Com'è andata l'ultima stagione?
"Abbiamo disputato i playoff di Serie C e siamo stati sconfitti dall'Atheltico Bilbao B, uno dei settori giovanili più importanti del Paese. Noi non eravamo comunque inferiori, abbiamo pagato a caro presso un cartellino rosso".
Poi cos'è successo?
"Beh, lo scorso giugno mi è scaduto il contratto. Il rinnovo? Non c'è stato perché ho avuto un problema fisico al ginocchio destro e ho dovuto quindi rimettermi in sesto. L'ho fatto qui in Ticino, tra Lugano e Bellinzona, e adesso sono al top. Fortunatamente non ho dovuto operarmi".
Ha grande voglia di rientrare, vero?
"Non sono mai stato pronto come ora. Il mio obbiettivo era innanzitutto tornare al 100%, è così è stato. Adesso possiamo cominciare a valutare delle proposte di mercato e di stabilire dei contatti. Non mi sono occupato prima di queste vicende perché avevo, per così dire, fretta di recuperare". 
Le avventure all'estero le hanno fatto bene?
"Assolutamente sì, sono state delle esperienze di calcio ma anche di vita molto importanti. Le rifarei altre mille volte".
Concentriamoci per un attimo sul Lugano attuale. C'è ancora qualcuno dei suoi tempi? Lo vede pronto per il titolo?
"Allora, per quanto riguarda la prima domanda, ho giocato con Bottani e Sabatini, pure con Custodio ma solo nelle nazionali giovanili. Comunque conosco tutti dell'odierno gruppo bianconero. La mia risposta al secondo interrogativo è che non è ancora il momento di tirare una linea e trarre conclusioni. C'è una squadra fantastica, che secondo le voci dovrebbe addirittura rinforzarsi con 3-6 nuovi elementi: è giusto che il Lugano cavalchi quest'onda. Le cose vanno bene come non andavano più da tempo e in campionato i bianconeri possono battere tutti". 
C'è anche la Coppa Svizzera per cullare i sogni europei.
"Nella mia esperienza luganese arrivammo in finale, anche se io a gennaio ero partito per Aarau. Era la stagione 2015-2016 e Zeman mi fece giostrare in difesa nelle tre partite di Coppa Svizzera. Questa è la volta buona per tornare in finale, ho delle sensazioni molto positive in merito. Nei quarti il Lugano incrocerà il Thun e giocare su quel campo non è mai facile, ma la squadra di Croci-Torti può tranquillamente giocarsi le sue chance".
Del suo Lugano che ricordi ha?
"Rammento che il primo successo, 1-0 al Vaduz, fu ottenuto grazie a un mio gol. Zeman? Ho imparato tanto da lui, sono maturato e ci sono sempre andato molto d'accordo, d'altronde è un tipo simpatico".
Segue ancora anche il Chiasso? 
"Sì, ho visto che è partito molto forte in Promotion League, poi a mio parere è calato per via degli infortuni in difesa, che gli hanno messo i bastoni tra le ruote. I miei trascorsi rossoblù? Nel torneo 2018-2019, con la squadra allenata prima da Mangiarratti e poi da Manzo, ci salvammo all'ultimo minuto dell'ultima giornata. Personalmente sono stato benissimo a Chiasso".
Chiusura su due altri ex compagni, Veseli e Crngoj. Li sente ancora?
"Non ho più contatti con loro, ma sono felice che ora giochino in Serie A, con Salernitana e rispettivamente Venezia. Se arrivi a quei livelli è perché lo meriti, nessuno ti regala niente. Ricordo che avevano qualcosa in più soprattutto fisicamente, ma erano bravi anche tecnicamente".