Calcio
La commissione di... Raiola
La FIFA vorrebbe limitare il potere dei procuratori
Pubblicato il 18.12.2021 10:14
di Angelo Lungo
È uno dei pezzi pregiati del mercato. I club più importanti e potenti lo seguono da tempo. Nel suo ruolo ci sono pochi giocatori in circolazione del suo potenziale livello. Il suo mestiere è fare gol: senza di quelli le partite non si vincono. È giovane e i suoi margini di miglioramento sono, ancora, tutti da esplorare. È un classe 2000, i suoi numeri, per la sua età, sono strabilianti. Viene dalla Norvegia, milita nel Borussia Dortmund, il suo nome è: Erling Braut Haaland.
È di piede mancino: alto e possente, tecnico, veloce, pericoloso di testa, tiro potente. Secondo gli esperti dopo il declino del duo Ronaldo-MessiHaaland e Mbappé sono destinati a duellare sulla scena internazionale. È evidente che il norvegese è destinato a lasciare il Borussia.
Nel suo contratto, a partire dalla prossima estate, si attiverà una clausola rescissoria attorno ai 75 milioni. Una cifra che sembra abbordabile per molti club. È probabile che si scatenerà un'asta: sul suo salario. Chi lo prenderà dovrà pagarlo profumatamente. E non è finita: il nostro ha scelto come procuratore Raiola, che pretende una commissione di oltre 40 milioni, a cui bisogna aggiungerne 20 per il padre.
E lo spettacolo può continuare.
Il dato è evidente: i ricavi per le società aumentano, il calcio è un prodotto che tira, ma la maggior parte degli introiti finisce nelle tasche di giocatori e procuratori. Risultato: accumulo di debiti.
È il prossimo terreno di scontro. La FIFA sembra aver messo nel mirino il ruolo degli agenti sportivi. L'obiettivo è limitare il loro strapotere: abbassando le commissioni milionarie. Secondo quanto riportato da Marca, dal 1° luglio 2022, si parla dell'introduzione di una nuova normativa per regolare i trasferimenti. Nella scorsa stagione gli importi per queste provvigioni hanno superato i 450 milioni. La FIFA vorrebbe che una commissione si attesti al 6%, al massimo arrivi al 10%, il pagamento lo dovrebbe effettuare in parte il calciatore, in parte le società.
La levata di scudi degli agenti, capeggiata da Raiola, è stata immediata. La vertenza verrebbe portata davanti alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, poiché violerebbe il diritto comunitario che sancisce il libero mercato e la libera circolazione dei capitali e dei servizi.
Il resto seguirà.