Calcio
"Cerco un progetto, non una panchina a tutti i costi"
Dopo l'esonero in Grecia, torna a parlare l'ex Chiasso e Lugano Guillermo Abascal
Pubblicato il 18.12.2021 17:41
di Carlo Scolozzi
C'era una volta un allenatore rampante di nome Guillermo Abascal e c'è ancora. Esonerato dal Volos, il Mister sivigliano non intende infatti mollare, ma neanche fare le cose di fretta. In questa intervista l'ex tecnico di Chiasso e Lugano racconta le sue sensazioni dopo la separazione dal club ellenico.
"Per me è stata come una liberazione. Sono contento di non essere più l'allenatore del Volos. Coi giocatori io e il mio storico assistente Carlos Maria Valle avevamo un buonissimo feeling. Ma non con la società, nata pochi anni fa. Eppoi c'è anche dell'altro".
Ci dica.
"Mi riferisco ad alcuni episodi di violenza, che hanno lasciato inevitabilmente l'amaro in bocca. Prima 200 tifosi dell'Aris Salonicco hanno fatto invasione di campo, poi un supporter dell'Olympiakos ha picchiato il nostro team manager. Anche per questo motivo, avevamo già pensato tante volte di lasciare il Volos". 
I risultati, almeno all'inizio, non sono comunque mancati.
"Siamo partiti molto bene, con quattro successi consecutivi. Fino alla nona giornata siamo sempre stati terzi o quarti in classifica. Solo in una partita non siamo andati a segno, altrimenti trovavamo la rete avversaria con regolarità. In ogni caso bisogna provare piacere ad allenare e quando non ci sono più le condizioni è meglio andarsene".
Che fa ora?
"Sono tornato a casa mia, a Siviglia. A dir la verità ho anche ricevuto una proposta, ma l'ho rifiutata. Proveniva dalla Serie A turca, mi cercava il Karagümrük. Non l'ho presa in considerazione perché ritengo che non fosse il torneo adatto per la mia crescita personale. Sto cercando un progetto, non una panchina a tutti i costi".
Alcune voci la avvicinavano al Chiasso.
"Le ho sentite anch'io e ho letto qualcosa in proposito. Fa piacere sapere che hanno un buon ricordo di me. È stata la mia prima esperienza tra i professionisti dopo avere allenato nelle giovanili. Se non mi hanno dimenticato significa che ho lasciato un segno importante".
Renzetti è stato uno dei suoi sponsor per il ritorno in rossoblù.
"Ho accolto con molto piacere anche le sue dichiarazioni. Se sono andato a Lugano è perché ho fatto bene a Chiasso. Ma non sono più lo stesso allenatore di quattro anni fa. Le esperienze vissute in quest'ultimo quadriennio, tra Italia e Grecia. mi hanno fatto maturare".
Le piacerebbe rivivere le sensazioni assaporate al Riva IV e nella Primavera dell'Ascoli.
"In entrambi i casi costruimmo qualcosa di buono. Nelle Marche lavorammo con giovani che oggi giocano tutti in C o in B. Ribadisco che non ho fretta di trovare una panchina, cerco un progetto. Magari in Svizzera (ride)".