I freddi numeri non dicono sempre tutto, ma hanno la loro importanza.
Nel Lugano di McSorley le statistiche individuali premiano Alessandro Chiesa con un +7.
Il "Gesa", che ha il contratto in scadenza, si è raccontato al Corriere del Ticino.
«Ho sempre preso con le pinze le statistiche individuali e in particolare quella del «più e meno». Sono cose che fanno piacere, sia chiaro, ma non bisogna mai dimenticare che l’hockey è uno sport di squadra: sul ghiaccio ci sono sempre cinque giocatori. Io preferisco concentrarmi sul ruolo che Chris McSorley mi ha affidato: devo giocare un hockey molto difensivo, senza correre rischi».
«Mi sento bene, ma per ora non ho ancora pensato troppo al mio futuro. L’obiettivo all’inizio di questa stagione era quello di ritagliarmi uno spazio importante nella squadra e fino a qui credo di esserci riuscito. L’idea è comunque quella di andare avanti. Dove? Ho alcune opzioni da valutare, penso che in gennaio prenderò la mia decisione definitiva».
«La squadra adesso ha tanta fiducia nei propri mezzi perché ha visto che finalmente il sistema di gioco funziona. Quando nelle partite raccogli i frutti di ciò che hai preparato in allenamento, tutto diventa più facile. Anche mentalmente. La nostra grande sfida, in questa settimana, sarà quella di riportare sul ghiaccio la stessa intensità che ha caratterizzato le nostre ultime uscite».