Calcio
Alla ricerca di una credibilità sperduta
Sulla Serie A ci sono più ombre che luci
Pubblicato il 20.12.2021 10:52
di Angelo Lungo
Si dovrebbe parlare dell'Inter saldamente capolista. Di come Inzaghi stia fugando i dubbi estivi, plasmando una squadra che gioca un buon calcio. Nerazzurri che sembrano sempre più sicuri di se stessi e che mostrano una saldezza poco consona rispetto alla loro storia.
Si dovrebbe parlare della resurrezione della Roma di Mourinho. Sovvertendo ogni pronostico i giallorossi hanno sbancato Bergamo. Il portoghese mostra che non ha affatto smarrito il suo cipiglio.
Si dovrebbe parlare delle polemiche che circondano l'uso del Var. Protocollo, volutamente, cervellotico. Gli arbitri non intendono mica cedere lo scettro della discrezionalità.
Ma tutto questo è nella norma.
Si dovrebbe, perché invece si deve parlare di una Federazione che non è, eufemisticamente, all'altezza del suo compito. Non comprende che i tempi dei bizantinismi sono passati. Martedì sarà un giorno cruciale per il Campionato. Non si tratta di recuperare la credibilità, persa nei meandri di scelte incomprensibili, ma di non essere esposti al pubblico ludibrio. I fatti sono noti: un soggetto non può essere proprietario di due squadre nella stessa categoria. Si dà il caso che Lotito, a inizio stagione, controllava Lazio e Salernitana. Diritto e ragionevolezza dovevano imporre una semplice decisione: i campani non potevano essere iscritti al torneo. Ma si è concessa una deroga di sei mesi. Si è costituito un “trust”, che doveva trovare un nuovo proprietario. Questo non è avvenuto. Significa che se la situazione rimarrà tale al 31 dicembre, i granata devono essere esclusi dal Campionato. Lo spettacolo sarebbe servito, a manifestazione in corso una squadra in meno. Sembra che, per poter assicurare una parvenza di regolarità, possa essere concessa un'ulteriore deroga.
Non solo, c'è anche il caso della Sampdoria. Nessun controllo sulle dinamiche che hanno portato all'acquisizione del club da parte di Ferrero, nessun controllo negli anni successivi sui bilanci. Altra vicenda oscura e potenzialmente gravosa di conseguenze.
Federazione che ha archiviato bellamente il “caso Suarez” e che le “plusvalenze gonfiate” non sa che cosa siano. Esiste, poi, un'altra multiproprietà, a dir poco, emozionante: De Laurentiis possiede sia il Napoli, sia il Bari, che probabilmente sarà promosso in Serie B.
Non resta che riportare quanto asserivano due siciliani. Il primo: “Così è (se vi pare)”. Il secondo: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.
(Nella foto l'allenatore della Salernitana Stefano Colantuono)