Hockey
"Domenichelli ha vinto all'Euromillions ingaggiando..."
L'ex capitano del Lugano Marzio Agustoni commenta il momento positivo della squadra di McSorley
Pubblicato il 21.12.2021 14:05
di Carlo Scolozzi
È un Lugano scatenato quelle delle ultime cinque giornate, nelle quali ha colto altrettanti successi. Ma qual è il segreto dei bianconeri di McSorley? Abbiamo provato a chiederlo all'ex capitano Marzio Agustoni, sempre completo nelle sue analisi e particolarmente disponibile.
È un filotto da sballo.
"Non mi stupisce che la squadra giri proprio adesso, avevo detto a suo tempo che ci voleva pazienza. Dopo essere abituati a schemi ormai decennali, non era evidente cambiare registro senza avvertire qualche scompenso. Anche a Fuorigioco dissi che stavano mettendo in croce troppo presto Arcobello e McSorley, perché quando sarebbero rientrati tutti, dopo la pausa per la Nazionale, il Lugano avrebbe cominciato la risalita. I fatti mi hanno dato ragione".
Ieri si è aggiunta la quinta perla alla collana, un 6-4 al Davos.
"Tranne qualche momento in cui si è registrata una supremazia dei grigionesi, il Lugano ha giocato una bellissima partita. Ha dimostrato soprattutto di avere una grande velocità nell'uscita dalla zona. Prima i difensori si passavano il disco 50 volte, ora è diverso. Inoltre i giovani del Davos pattinano, non sono dei pivelli, quindi il test era probante".
McSorley, come lei, disse che dopo la pausa si sarebbe visto un altro Lugano: è stato di parola il coach canadese.
"Assolutamente. Sapeva che era difficile allenare una squadra con sette titolari fermi ai box per infortunio. Per fortuna i giovani che li hanno sostituiti hanno limitato i danni. Poi quando sono rientrati Schlegel, Loeffel, Carr e via dicendo, beh, la musica è cambiata, Tornando a ieri sera, ho ammirato la prestazione di Boedker e mi ha fatto specie vedere Hudacek in tribuna, ma la squadra funziona, quindi la sua esclusione ci sta".
A proposito di singoli, concediamoci una piccola carrellata di giudizi: partiamo con Josephs.
"Alla festa della Lega, a inizio stagione, dissi al direttore sportivo Hnat Domenichelli che ingaggiandolo aveva vinto all'Euromillions. Si tratta di un giovane che ha voglia di mettersi in mostra e quando c'è da segnare è sempre al posto giusto nel momento giusto. Nel terzo tempo l'ho visto bene assieme a Arcobello e Carr".
Un commento proprio su Carr?
"È una spanna su tutti, quando è a posto. Ora, inoltre, non ha più paura di prendere colpi, nonostante abbia rimediato ben due commozioni cerebrali. Col Davos ha confezionato due bei gol".
Chiudiamo con Arcobello.
"Svolge un lavoro a tutta pista. Va all'attacco e poi torna velocemente a dare il suo contributo in difesa. È l'Arcobello che conoscevamo".
Lugano candidato al titolo quindi?
"Non ancora, mancano dei tasselli sia in avanti che in difesa. Sarebbe prematuro fare certi discorsi, dovrebbe davvero girare tutto bene, lasciamoci sorprendere. In ogni caso la squadra di McSorley può dar fastidio a tantissimi avversari".
Quali sono i più pericolosi?
"Lo Zurigo ha più esperienza, il Rapperswil è sorprendente, il Friborgo è tosto e il Bienne molto attrezzato". 
Nota stonata l'affluenza?
"Innanzitutto ieri tutto il pubblico aveva la mascherina e questo va sottolineato, perché è bello che sia così. Io non direi che mancano i tifosi, ieri c'era comunque tanta gente. Qualcuno in questo periodo è ancora impegnato con le ultime spese di Natale, ci sta. Ma se il Lugano chiuderà alla grande il 2021, nel gennaio 2022 riempirà la pista. Il pubblico luganese vuole vincere e adesso è difficile trovare difetti a questa squadra".