Calcio
Ibra si crede il migliore
Lo svedese non smette di far discutere in campo e fuori
Pubblicato il 21.12.2021 14:04
di Angelo Lungo
Un libro: una lettura che offre uno squarcio di realtà e consente di immaginare. Il desiderio di continuare a sognare: per rimanere giovani. Il calcio è lo sport più popolare al mondo, affascina, intriga, appassiona milioni di tifosi. Da anni l'editoria ha scoperto un filone redditizio. Ha trovato un nuovo pubblico, quello che vuole rivivere le imprese dei suoi beniamini e vuole scoprire segreti e retroscena. L'eroe della modernità, il novello status symbol, l'icona che colpisce l'immaginario collettivo è: il calciatore. Storie e personaggi raccontati dal giornalista, di turno, che arriva in soccorso del prode, per tradurre con la penna le sue gesta. Si potrebbe pensare che una pubblicazione basti e avanzi. Ma c'è chi dice no. Non smentendo se stesso, anzi confermando il suo ego sconfinato, Zlatan Ibrahimovic ha dato alle stampe, con l'ausilio di Luigi Garlando, la sua terza opera dal titolo: “Adrenalina”. Quell'ormone che provoca effetti fugaci, che determina l'eccitamento del sistema nervoso. Il nostro non è incline a compromessi o diplomazie. Non teme la realtà, sfida il contesto. E afferma che: “Quando sono in campo, sentire di essere amato, mi dà una carica impressionante. Ma anche l'odio mi trasmette tanto. Quando mi fanno incazzare, vado a un livello superiore: più concentrato, più forte, più desideroso di dimostrare qualcosa”. Ibra vuole essere sempre in cima. Ebbene, come riporta il “Corriere della Sera”, il libro più venduto in Italia è proprio il suo. In vetta alle classifiche: superato uno scrittore come Ken Follet; un fumettista come Zerocalcare; un autore come Donato Carrisi. Lo svedese non le manda a dire e ha idee chiare anche per il futuro, proponendosi come direttore sportivo del Psg e rivolgendosi al proprietario in tal guisa: “Se non rinnovo con il Milan, torno a Parigi e ripristinerò l'ordine nella tua squadra”. Al povero Leonardo non è rimasto che replicare: “Il silenzio è la cosa giusta. È una cosa fastidiosa, anche se non cambia nulla”.
Così parlò Zlatan: che non si accontenta di essere normale ma vuole essere il migliore di tutti, ora e per sempre.