Calcio
"Ammiro Klopp e Gasperini e cerco di non fare danni al Vedeggio"
Simpatica chiacchierata con l'ex Lugano e Chiasso Andrea Manzo
Pubblicato il 22.12.2021 15:45
di Carlo Scolozzi
È il tipico interlocutore col quale potresti parlare di tutto. Simpatia e lingua sciolta, infatti, non gli fanno difetto. L'identikit corrisponde ad Andrea Manzo, ex allenatore di Lugano e Chiasso. Lo abbiamo sentito per parlare del momento d'oro dei bianoneri, ma non solo, perché con uno come lui è naturale toccare tanti punti.
Allora, parli della sua esperienza al Vedeggio.
"Abbiamo chiuso il girone d'andata ottavi. Siamo partiti bene, poi a causa di qualche infortunio di troppo ho dovuto un po' stravolgere la squadra, adattando alcuni giocatori a ruoli che non gli erano consoni".
Siete soddisfatti o puntavate alla promozione?
"Nessun discorso di vetta, qui. Siamo partiti per salvarci ed è su questo obbiettivo che dobbiamo focalizzare la nostra attenzione fino al termine della stagione. Puntiamo, naturalmente, anche alla crescita di qualche giovane".
Com'è il livello della Seconda?
"Mah, ci sono partite piacevoli, sia da giocare che da vedere, e altre meno spettacolari, purtroppo. Ogni categoria ha le proprie difficoltà. Comunque oggi tutti noi tecnici tendiamo a proporre un calcio propositivo. Non bisogna in ogni caso dimenticare che siamo in un campionato dilettantistico, con problemi oggettivi. Per quanto mi riguarda sono fortunato. Alleno infatti un gruppo che si è messo a mia completa disposizione e che ha voglia di imparare. Così mi è più facile provare qualcosa di nuovo, anche se nel calcio non si inventa nulla. Diciamo piuttosto che cerco di insegnarli un gioco logico, con momenti in cui attaccare e altri in cui difendersi".
Dal Vedeggio al Lugano, per lei, il passo è breve. Come vede i bianconeri?
"Molto bene. Hanno un'identità e scendono in campo col medesimo approccio contro tutti, Young Boys e Basilea compresi. Mister Croci-Torti sta facendo un buonissimo lavoro e ha dato la giusta mentalità a un gruppo che si conosce ormai da qualche anno e quindi è cementato. Sapere i pregi e i difetti dei propri compagni è un bel vantaggio e i risultati sono lì da vedere". 
Parliamo ancora del Crus.
"Quando ho dialogato con lui ho trovato un ragazzo pronto al confronto e a mettersi sempre in discussione e questo è sintomo di intelligenza. È l'approccio giusto per entrare in questo ambiente, nel mondo del calcio. Non mi meraviglio che stia facendo bene". 
Renzetti invece ha lasciato. Che pensa di lui?
"Non gli si puo dire altro che bravo. Ha portato il Lugano nell'elite svizzera e anche in Europa. Ha svolto insomma un ottimo lavoro".
Spostiamoci ora sul Chiasso.
"Lo seguo solo e unicamente tramite i risultati. Ho visto che dopo che me ne sono andato ha rimediato due retrocessioni, in un caso azzerata dalle misure anti Covid. So che ha puntato sui giovani e, se mantiene questo gruppo, nella prossima stagione può fare bene. Il problema dei rossoblù è che la squadra viene molte volte smantellata. Non c'è di conseguenza la spina dorsale che ha invece il Lugano. Sarebbe comunque bello che il Chiasso tornasse nelle categorie che gli competono".
Cosa farà da grande, Mister Manzo?
"Per ora cerco di non fare danni al Vedeggio, poi chissà. Nel calcio le cose cambiano in fretta. Prendo quello che ho, ma l'ambizione non mi manca. Mi piacerebbe allenare un settore giovanile importante".
Il mito della panchina è ancora Klopp?
"Ho ammirazione per lui e per il suo Liverpool, che fa sempre la sua bella figura. Ma stimo molto anche Gasperini: gli va dato atto che ha dato un'identità alla sua Atalanta, una squadra in cui si muovono tutti assieme".