CALCIO
"Sogno di alzarla in Piazza Riforma..."
Mattia Croti-Torti, ospite a Fuorigioco, ha ripassato l'esaltante autunno bianconero. Con un occhio al 2022
Pubblicato il 23.12.2021 19:34
di Red.
Si va in vacanza con un quarto posto e un quarto di finale di Coppa Svizzera che fa tanto sperare.
Mattia Croci-Torti, presente ieri sera a Fuorigioco, ha ripercorso un po’ l’autunno bianconero, concluso con un bel 4. posto e 30 punti ottenuti.
“Sono molto molto contento di ciò che abbiamo fatto: se il primo di settembre mi avessero detto che avremmo racimolato 30 punti avrei firmato a occhi chiusi. Abbiamo fatto molto bene soprattutto con le squadre che stanno sotto di noi e calcolando che il nostro primo obiettivo resta la salvezza, credo che possiamo essere estremamente soddisfatti”.
Con chi invece sta davanti, soltanto un punticino. Come mai?
“Sappiamo che sulla partita singola possiamo dare fastidio anche a Basilea e Young Boys, come d’altronde dimostrato in Coppa. Ma alla lunga sono due squadre ancora troppo strutturate rispetto alla nostra. Lo Zurigo invece è partito bene e ha giocato sull’entusiasmo e a parte avere una rosa importante non ha avuto infortuni”.
A gennaio, ossia tra soli 10 giorni, il Lugano si ritroverà per la nuova stagione. Cosa ci dobbiamo aspettare a livello di mercato?
“Credo che ci saranno ancora dei piccoli aggiustamenti. Abbiamo già preso Aliseda e Haile-Selassie, giocatori bravi nel saltare l’uomo, cosa di cui avevamo estremamente bisogno. E poi cercheremo col tempo di colmare anche il gap che abbiamo con le più forti dal punto di vista di fisico: parlo di forza e centimetri. Abbiamo notato che lì siamo ancora molto indietro”.
Si vuole vincere ma anche vendere giocatori: sarà difficile trovare un equilibrio?
“Dipende sempre da che tipo di giovani arriveranno. Stanno arrivando ragazzi di 21-22 anni, con già delle esperienze alle spalle e pronti per il nostro campionato. Gente come Celar e Amoura può fare da subito la differenza e perciò credo che con questi giocatori, già forti e strutturati, sia possibile fare entrambe le cose”.
A livello di singoli partiamo da Sabbatini, Custodio e Lavanchy: tre cardini a cui a giugno scadrà il contratto.
“Sono giocatori fondamentali, che tengono alla maglia del Lugano e che sono importantissimi per lo spogliatoio. So che la società sta già parlando con loro per rinnovare i rispettivi contratti. Rispetto all’era Renzetti, dove la programmazione si faceva a partire da maggio, con questa dirigenza si inizia molto prima”.
Un altro in scadenza è Guidotti. Ci puntate ancora?
“Per me Stefano rappresenta una sfida personale, è uno dei miei obiettivi. È un giovane su cui vale la pena lavorare e nei prossimi sei mesi faremo il tutto per tirar fuori il suo potenziale. So che può ancora darci una grossa mano poi vedremo cosa farà in futuro”.
Chi invece sembra non avere più spazio è Lungoyi. Cos’è successo?
“Non l’ho convocato nella partita contro l’YB perché avevo detto che avevo bisogno di positività. Ultimamente non c’era reciproca fiducia e perciò ho fatto altre scelte. Ha giocato anche delle ottime partite e forse, come dice qualcuno, la firma con la Juve lo aveva un po’ destabilizzato. Ora tocca a me e al mio staff cercare di farlo rendere al massimo. È anche vero che se Lungoyi non avesse fatto il gol allo scadere in Coppa contro lo Xamax magari io adesso non sarei sulla panchina del Lugano. Perciò gli devo qualcosa…”.
Si parla tanto anche di Amoura.
“Bisogna dargli tempo affinché si adatti a questo nuovo calcio. Lui arriva da un tipo di calcio più “selvaggio”, con equilibri tattici diversi. Noi però vediamo in lui qualità importanti e sappiamo che in determinati momenti della gara può essere decisivo. Sappiamo che è costato tanto alla società e che perciò si vogliono vedere risultati in tempi abbastanza brevi, ma noi abbiamo visto dei bei progressi in allenamento. Ora aspettiamo che possa metterli in evidenza anche durante le partite”.
Tema portieri, sempre molto delicato. Chi è il titolare?
“Quest’anno è stato impossibile averne uno visti i numerosi infortuni. Li considero tutti e tre molto bravi, sullo stesso livello. Ricordo però molto bene cosa era in grado di fare Baumann prima dell’infortunio che ne bloccò il trasferimento alla Salernitana. Purtroppo ha perso un po’ di serenità e per un portiere sappiamo quanto sia importante. Saipi invece arrivava dalla Challenge League e non avrebbe dovuto fare subito il titolare. Era un giovane da formare che invece si è trovato subito a dover giocare. Osigwe quando aveva giocato lo scorso anno aveva sempre fatto piuttosto bene, poi anche lui quest’anno è stato bersagliato dagli infortuni. Non credo però che nel 2022 ci saranno problemi di gerarchie tra i portieri”.
Bottani continua a essere decisivo in questa squadra. Quando manca si sente. Forse troppo, no?
“Con o senza Mattia è indubbiamente un altro Lugano e non solo l’unico a pensarla così. È uno dei pochi giocatori in circolazione a fare sempre la giocata giusta e riesce così a far giocare bene anche gli altri. Nella nostra squadra è l’unico che è bravo a saltare l’uomo, ecco perché la società ha già preso due ragazzi adesso che dovrebbero avere le sue stesse caratteristiche. No, nemmeno Amoura ha questa capacità, lui è uno che dev’essere lanciato ed è molto bravo quando ha degli spazi davanti a sé. In Svizzera soltanto Stevanovic ha questa qualità”.
Dal 2002 cosa possiamo aspettarci a livello di risultati?
“Sarebbe sbagliato nascondersi: sarebbe positivo mantenere il quarto posto e andare più avanti possibile in Coppa. Certo, il sogno è alzarla in piazza Riforma…”.