FUMETTI
"Ho sognato la città delle cose dimenticate"
Storia di un incontro col geniale artista italiano Massimiliano Frezzato
Pubblicato il 02.01.2022 15:45
di Carlo Scolozzi e Angelo Lungo
Massimiliano Frezzato è uno dei più apprezzati e geniali artisti italiani. Le sue prime pubblicazioni risalgono al 1985. Il fumettista è stato ospite di recente a Lugano, alla Marco Lucchetti Art Gallery. Più che prodigarsi a scrivere dediche, si è cimentato in un appassionante discorso circa il suo stile. Ha spiegato con trasporto come avvengono le sue creazioni. Una chiacchierata che non è stata fine a se stessa, che ha posto questioni filosofiche che non risolvono, ma comunque tentano di dare delle interpretazioni sulla vita e sui suoi dintorni. Attraverso i suoi personaggi, il piemontese porta il lettore a scrutarsi nell'anima, quella più profonda, dove il soffio non è lieve, ma impetuoso.
La sua ultima opera è "La città delle cose dimenticate". Ci ha spiegato che la storia è frutto di un suo sogno. L'onirico che non svanisce al sorgere del mattino, non scompare davanti alla realtà rappresentata dalla luce. Afferrata la visione notturna, ha disegnato nella sua casa una striscia continua di quaranta metri. L'ha poi ritagliata, ha scritto la sceneggiatura ed ecco l'opera completata. Si parla di un luogo immaginario di nome Sha. Sono raffigurate delle case senza finestre, che ricalcano quelle dell'antica Torino operaia. Il protagonista è un vecchio merlo, che potrebbe essere anche un corvo, il quale si prende cura di tutto quello che viene dimenticato: parole; paure; emozioni; giocattoli. E anche le guerre passano per Sha, perché l'uomo le tragedie più grandi le vuole archiviare. I ricordi sono improvvisi, sono gioia, dolore, mestizia e commozione. Talvolta sono un sorriso lieve, quando l'emozione diventa sentimento. Contribuiscono a costruire l'identità di una persona. È la memoria, creata dalla mente. Si tratta di una precisa esigenza, un valore etico. La ragione richiama il passato, per ricostruire una visione privata e una pubblica. È l'uomo che cerca di dare una parvenza di significato alla vita: un ordine sia storico che sociale.
Ma il tempo scorre, impetuoso e incessante, e quasi sempre prevale il caos. Meno male che c'è un merlo a ricordare.
(Nella foto Carlo Scolozzi, Massimiliano Frezzato e Angelo Lungo)